Lo studio condotto da Lino Balotti, che ha ricostruito attraverso gli uffici anagrafe dei Comuni i dati sulle nascite dalla seconda metà dello scorso secolo e i due decenni di questo secolo, evidenzia calo di nascite fini al 70 per cento e spopolamento.
Tra le proposte al vaglio di politici e amministratori locali c'è l'ipotesi di fusione dei Comuni che porterebbe a vantaggi economici e una maggior forza di rappresentatività a livello sovracomunale.
Pier Luigi Mottinelli (nella foto), già presidente della Comunità Montana di Valle Camonica e Provincia di Brescia e attualmente segretario di zona del PD sottolinea: "Di fronte allo spopolamento dei paesi delle nostre zone montane occorre cercare delle soluzioni, pensare a qualcosa di innovativo, progetti per i giovani, alla fusione dei Comuni e il percorso deve essere fatto assieme alla popolazione e non calato dall'alto". "In tal senso - prosegue Mottinelli - la proposta è quella di ascoltare i cittadini, con un referendum anche informale e online, poi illustrare a cosa si andrà incontro ad un'eventuale fusione di municipi e valutarne tutti gli aspetti".
Nel caso di una fusione dei Comuni della Val Saviore ci sarebbero i fondi messi a disposizione con il PNRR e finanziamenti per la fusione tra 800mila e un milione all'anno per dieci anni. "Sono aspetti - continua Pier Luigi Mottinelli - che vanno presi in considerazione: ad esempio le fusioni nel caso della Val Saviore potrebbe essere graduale, prima i Comuni più alti, poi gli altri". "Certamente - conclude Mottinelli -il progetto deve essere diversa rispetto ad altre realtà della Valle Camonica che hanno pensato di unire Comuni con quello più forte che annette il più piccolo e questa non è una fusione tra realtà di pari grado. La Val Saviore ha invece la possibilità di compiere un percorso aperto a tutte le voci, segnare la storia delle fusioni in valle e avviare un progetto concreto per frenare lo spopolamento".