Sonico – Una cerimonia molto sentita al santuario della Pradella di Sonico (Brescia) promossa dalla Sezione Valle Camonica dell’A.N.P.d’I. in ricordo di monsignor Vittorio Bonomelli, il sacerdote paracadutista che partecipò alla Guerra di Liberazione e svolse incarichi pastorali prima a Sonico, poi a Breno.
IL RICORDO – Ieri – in un clima tipicamente invernale – si è svolta la cerimonia con l’intervento di una rappresentanza del Nucleo Alta Valle della Sezione Paracadutisti e la partecipazione del sindaco di Sonico, Gian Battista Pasquini. Don Giuseppe Pedrazzi ha provveduto alla benedizione, ricordando monsignor Bonomelli e tutti i paracadutisti (nella foto).
Nel 2010, quando venne rifondata la Sezione Valle Camonica dell’A.N.P.d’I., l’allora presidente cavalier Bruno Pellegrinelli puntò su un’opera – una lapide – per ricordare la presenza dei paracadutisti camuni anche in alta Valle Camonica. Nacque l’idea di posare una lapide in ricordo di monsignor Vittorio Bonomelli presso il santuario della Madonna di Valcapes in Pradella a Sonico dove l’eroico sacerdote era stato parroco prima di diventare arciprete di Breno.
IL PRETE PARACADUTISTA – Da giovane prete, don Vittorio Bonomelli, originario di Valle di Saviore, partecipò alla Guerra di Liberazione Italiana nello Special Forces 1 britannico e venne paracadutato nel luglio del 1944 sulle campagne di Calvisano (Brescia). La missione riuscì, e il giovane sacerdote si rifugiò nella Bergamasca, dove continuò ad operare a fianco degli Inglesi fino alla termine della Guerra.
Su monsignor Vittorio Bonomelli sono stai pubblicati libri, in particolare “Quando tornerà il sereno” e “Vi racconto don Vittorio” di Giacomo Fanetti, e “Monsignor Vittorio Bonomelli” di Eugenio Fontana.
Nonostante l’emergenza coronavirus anche quest’anno una rappresentanza del Nucleo Alta Valle della Sezione siamo ritrovati come tutti gli anni precedenti presso il santuario della Madonna di Valcapes per ricordare monsignor Bonomelli.
“Volevamo celebrare con una solenne cerimonia i 10 anni dalla posa della lapide a ricordo del coraggioso sacerdote – commentano alla sezione camuna dei paracadutisti – ma le restrizioni in corso non ce lo hanno permesso, quindi tutto si è svolto nel rispetto delle vigenti normative sulla lotta al covid19, ma senza perdersi d’ animo e senza rinunciare al doveroso esercizio del ricordo”.