Ora occorre perciò, accanto ad azioni per fronteggiare il tema della siccità che sarà sempre più strutturale anche nel prossimo futuro, mettere in campo ristori al comparto agricolo per mitigare il più possibile tale calamità”.
Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Agricoltura Ruggero Invernizzi (Forza Italia) che ha convocato in audizione i presidenti e i direttori di tutti i consorzi di irrigazione e bonifica lombardi unitamente al Direttore di ANBI Lombardia Gladys Lucchelli.
Sono intervenuti Francesco Tengattini (Consorzio dell’Oglio), Luigi Bertoli (Consorzio dell’Adda), Pierluigi Castiglioni e Doriana Bellani (Consorzio Ticino), Valeria Chinaglia (Consorzio Villoresi), Camillo Colli e Mario Fossati (Associazione Irrigazione Est Sesia), Carlo Angelo Vezzini e Paolo Micheletti (Naviglio Città di Cremona), Alessandro Bettoni (Consorzio Bonifica Dugali), Luca Milanesi (Consorzio Irrigazioni cremonesi) e Guglielmo Belletti (Consorzio Bonifica Navarolo).
Grazie agli accordi tra Regione Lombardia, le autorità lacuali e i gestori idroelettrici, i Consorzi hanno garantito finora le portate minime per consentire il prelievo dell’acqua per usi irrigui. In talune situazioni (Consorzio Villoresi) vista la scarsità d’acqua si è dovuto ricorrere alla turnazione giornaliera tra Villoresi e Naviglio. I laghi hanno però raggiunto il livello minimo consentito (- 40 cm sotto lo zero igrometrico per il Lario e – 22 per Iseo) e il timore è che non sia più possibile assicurare le attuali portate già notevolmente ridotte per i prossimi 10 giorni quando inizierà il taglio della prima semina del mais. Si rischia dunque – hanno sottolineato tutti gli intervenuti - di vanificare gli sforzi fatti finora per salvare almeno una parte del raccolto. C’è preoccupazione in particolare per il prossimo fine settimana, dal momento che gli invasi idroelettrici solitamente il sabato e la domenica non producono energia elettrica e quindi non sversano acqua a valle.
“Per il futuro – è la raccomandazione di Gladys Lucchelli, Direttore ANBI – dovremo abituarci a inverni senza neve (quest’anno nel bacino del Po ne è caduta 1 miliardo di metri cubi in meno della media) ed estati siccitose. Occorre attivarsi subito in modo da non trovarsi impreparati l’anno prossimo: bisogna autorizzare la realizzazione di nuovi pozzi e opere di distribuzione, accelerare i lavori di impermeabilizzazione degli alvei dei canali, autorizzare la trasformazione delle cave dismesse in bacini di raccolta delle acque piovane, accelerare le opere di efficientamento dei metodi irrigui e delle reti di distribuzione.”
Emergenza idrica: divieto d’irrigazione aree verdi dalle 9 alle 20
In Alto Adige, nel bacino idrografico del fiume Adige, è in vigore, fino a nuovo ordine, lo stato di emergenza idrica. In considerazione della persistente siccità e delle scarse precipitazioni, dell'aridità e delle temperature superiori alla media, dell'esaurimento delle riserve di neve e dei gravi problemi di approvvigionamento idrico nel bacino idrografico dell'Adige, il governatore della Provincia Arno Kompatscher ha firmato ieri (13 luglio) un’ordinanza di emergenza idrica in cui si stabiliscono misure per il risparmio dell'acqua. Pertanto, tutti gli utenti sono invitati a utilizzare le preziose risorse idriche, attualmente particolarmente richieste e in via di esaurimento, "con parsimonia, in modo sostenibile ed efficiente e a limitare il consumo al minimo indispensabile". Questo vale in particolare per l'agricoltura e per i giardini o i parchi.
L'irrigazione delle aree verdi è vietata tra le 9.00 e le 20.00
"È particolarmente importante limitare il consumo di acqua negli spazi verdi privati, nei parchi e nei giardini, poiché quest'acqua, a differenza di quella potabile delle abitazioni, non rifluisce direttamente nei corpi idrici ma evapora. In particolare, l'approvvigionamento di acqua potabile nel basso corso dell'Adige risente della scarsa portata d'acqua", sottolinea Thomas Senoner, direttore dell'Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche. Pertanto, l'irrigazione delle aree verdi private, pubbliche e turistiche è vietata tra le 9:00 e le 20:00. Per questo motivo, in agricoltura è vietata l'irrigazione a pioggia nelle ore più calde della giornata, tra le 10.00 e le 18.00. Questo vale per tutti gli impianti irrigui non legati a turni o che non siano dotati di sistemi a goccia.
Le stazioni forestali controllano il rispetto delle norme e segnalano eventuali violazioni all'Ufficio Gestione sostenibile delle risorse idriche. L'ordinanza segue quella con cui il governatore Kompatscher aveva invitato a limitare il consumo di acqua ad aprile, dopo che l'Osservatorio permanente degli utilizzi idrici dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali aveva dichiarato il livello di attenzione "medio", ed è stata coordinata con i Comuni del bacino idrografico dell'Adige.
Riva del Garda, Campi: l’acqua solo per utilizzi necessari
A Campi è fatto divieto di usare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali per usi non strettamente domestici.
Lo dispone una ordinanza che il sindaco Cristina Santi ha firmato oggi e in cui si specifica, in particolare, che sono vietati gli utilizzi per il lavaggio di auto (con esclusione degli operatori professionali e impianti autorizzati), per il lavaggio di spazi e aree private, per il riempimento di piscine private, per ogni altro uso improprio che comporti prelievi anomali da acquedotto, nonché per l’irrigazione di giardini e orti privati, tranne che se effettuata con l’ausilio di piccoli annaffiatoi manuali . Resta salvo l’utilizzo per usi commerciali e produttivi;.
L’ordinanza, che entra in vigore a mezzanotte di venerdì 14 luglio e lo rimane fino a revoca, rivolta a tutti i cittadini e fruitori a qualsiasi titolo della rete idrica di Campi, si rende necessaria perché il serbatoio Villaggio di Campi ha la necessità di esser integrato dalla sorgente dell’Ert, con l’ausilio delle pompe, causa una progressiva diminuzione delle sorgenti Valletti e Comi Grassi. Inoltre, le previsioni meteorologiche prevedono nei prossimi giorni temperature elevate. Da qui la necessità di intervenire tempestivamente, in via temporanea e cautelativa, con limitazione di alcuni utilizzi di acqua potabile non necessari, anche per evitare che Ags sia costretta al razionamento per orari e tronchi determinati di acquedotto.
D’altronde l’assessorato provinciale all’urbanistica, ambiente e cooperazione descrive uno scenario di severità idrica importante per cui, oltre a un monitoraggio puntuale e settimanale delle portate disponibili alle singole sorgenti e opere di presa che alimentano gli acquedotti, suggerisce degli interventi per ridurre la domanda, al fine di mitigare gli impatti del deficit idrico, anche con restrizioni per alcune categorie di usi idrici urbani.