Il parametro SWE pertanto riveste un ruolo chiave nel bilancio idrologico delle regioni alpine, rappresentando una riserva idrica a rilascio graduale e al tempo stesso una componente importante per il rischio idrogeologico.
I rilievi sono stati effettuati a quote elevate ad integrare i dati raccolti in continuo attraverso la capillare rete di stazioni nivometeorologiche automatiche presenti sul territorio montano lombardo a quote inferiori. Nel dettaglio i ghiacciai interessati dai carotaggi e dalle misure dell’altezza del manto nivale sono stati:
• ghiacciai del Vioz e Dosegu` nel Sottogruppo Cevedale-San Matteo;
• ghiacciaio di Alpe Sud sul Monte Sobretta;
• ghiacciaio dei Vitelli nel Sottogruppo Ortles-Cristallo;
• ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana nel Gruppo dell’Adamello;
• ghiacciai di Fellaria Orientale e Occidentale nel Gruppo del Bernina.
I campionamenti sono stati svolti alle quote comprese tra i 2.763 metri alla fronte del Ghiacciaio Pisgana ed i 3.620 del Ghiacciaio di Fellaria Orientale, nei pressi della Forcola di Bellavista.
Per la misura dell’altezza totale del manto nivale sono state utilizzate sonde del tipo a settore, mentre per il carotaggio della neve e` stato impiegato il Tubo Pesaneve EV3 con testa a vite da ghiaccio. Dai dati complessivamente raccolti si puo` confermare che l’ultima stagione e` stata caratterizzata da un innevamento notevolmente inferiore alla media (considerando gli ultimi 15 anni) su tutte le montagne lombarde; condizione dovuta principalmente alle rare precipitazioni nevose verificatesi in quota. Anche le precipitazioni primaverili sono state pressoche´ assenti, pertanto la situazione e` rimasta immutata.
Osservando il grafico successivo che riporta i dati delle campagne SWE sui principali apparati glaciali, a partire dal 2016, si evidenzia come lo SWE della stagione 2021-2022 risulti notevolmente inferiore alla media.
Sono stati riscontrati spessori della neve notevolmente inferiori rispetto agli scorsi anni, fatta eccezione per le zone di accumulo superiori ai 3500 m, ove la situazione non appare altrettanto grave (spessori variabili tra 2 e 3 m sul Fellaria Orientale, con valori di densita` media di 450 Kg/m3).
I valori piu` elevati di SWE sono stati misurati sugli apparati glaciali di Vioz e di Fellaria Orientale (8 e 13 metri di neve cumulata). Valori compresi tra 2 e 6 m di neve cumulata sui rimanenti ghiacciai interessati dalle misure.
I quantitativi di neve misurata, unitamente alle scadenti caratteristiche fisiche e meccaniche interne al manto nevoso, sono presagio di un’estate drammatica per il glacialismo alpino. Molti ghiacciai presentano oggi le condizioni tipiche di fine estate in annate relativamente nevose. Presumibilmente l’estate 2022 segnera` bilanci di massa negativi in tutti i ghiacciai della regione, con decrementi volumetrici considerevoli e la possibile scomparsa di alcuni ghiacciai di piccole dimensioni.