La collaborazione con il gruppo di Botanica Rhaetica ed in particolare con Enzo Bona consentono alla Comunità Montana di Valle Camonica – ente gestore del Parco dell’Adamello – di fare un passo nella direzione della divulgazione di alcuni aspetti naturalistici che riguardano gli ambienti umidi del nostro territorio, non a caso considerati tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità e più fragili".
"Ancora una volta un esempio di come una raccolta dati nata dalla forza e dall’energia di un gruppo di volontari ben coordinato, si possa tradurre in una agile e scientificamente valida pubblicazione che si mette a disposizione della collettività", prosegue Calvi.
"L’oggetto di questo volumetto, quarto della serie, è la flora degli ambienti umidi presenti sul territorio delle valli Camonica e di Scalve. In questo testo in maniera arbitraria si definiscono zone umide tutte quelle superfici che hanno un rapporto stretto con l’acqua. Vengono considerate tali le torbiere, i prati pingui e gli stillicidi, ma anche fossi, stagni, ruscelli, fiumi e laghi, sia come corpi idrici che come margini", dichiara il botanico Enzo Bona.
"Ne deriva quindi una scelta piuttosto vasta di piante vascolari considerate per la fragilità dell’habitat tutte di pregio. Ad ogni specie viene assegnato un valore per quanto riguarda le sue preferenze biotiche e abiotiche. Fra queste ultime l’umidità riveste una grande importanza e a mio avviso, dopo la luce è il fattore determinante per la loro crescita. Ad esempio, un valore di umidità più elevato corrisponde principalmente a un migliore apporto di nutrienti perché le piante su terreni con buona capacità idrica assorbono non solo acqua ma anche sostanze nutritive solubili", conclude Bona.