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Certezze sulla stagione sciistica e ristori, mozione approvata dal Consiglio regionale lombardo

martedì, 24 novembre 2020

Ponte di Legno – Il Consiglio regionale ha approvato con votazioni per parti separate una mozione urgente, illustrata dal consigliere Paolo Franco (Gruppo Misto), sul tema dell’apertura della stagione sciistica. Il documento si sofferma su alcuni punti impegnando in particolare la Giunta regionale a: sollecitare il Governo affinchè chiarisca la propria posizione in tempi brevissimi e comunichi in anticipo una data certa in modo da consentire in tempo utile l’organizzazione e lo svolgimento delle operazioni di preparazione delle piste tramite innevamento programmato e delle misure di prevenzione; ad attivarsi presso il Governo affinchè lo stesso coordini, in tempi brevissimi, con gli Stati confinanti con l’Italia l’adozione di una linea comune a livello europeo sulle modalità e la tempistica per una riapertura in totale sicurezza degli impianti sciistici; di impegnare il Governo, sia in caso di prolungamento della chiusura dei comprensori sciistici, sia nel caso di una riapertura con forti limitazioni di presenze sugli impianti e piste da sci, a prevedere adeguate misure di ristoro per le attività direttamente e indirettamente coinvolti.

ghiroldiNel merito è intervenuto il consigliere regionale della Lega, Francesco Ghiroldi. “Abbiamo votato in maniera convinta questa mozione – spiega Francesco Ghiroldi – perché tocca un tema importantissimo, per l’economia del sistema-montagna e perché riguarda direttamente migliaia di posti di lavoro, che rischiano di scomparire. Un impatto economico enorme, che vale circa 1,1 miliardi di euro annui e comprende tutte le ricadute dello sci sui territori direttamente o indirettamente interessati. È bene sottolineare come lo sci sia lo sport individuale per eccellenza e la nostra Regione ha condiviso delle chiare linee guida per l’esercizio di questa attività. Inoltre occorre ricordare come gli impianti di risalita siano equiparati al trasporto pubblico, per cui non si capisce a che pro consentire l’uso di treni ed autobus ma vietare l’utilizzo degli impianti sciistici.

Inoltre ci sono altri Paesi europei, come Austria, Slovenia e Svizzera che sono intenzionati ad aprire gli impianti, tra questi è da sottolineare il caso svizzero, dove la pressione sugli ospedali a causa del coronavirus è persino maggiore rispetto all’Italia. Ma la Svizzera pare decisa ad aprire con buon senso, usando linee guida precise.

Per tutte queste motivazioni chiediamo al Governo di essere sensibile alle istanze espresse a gran voce dai nostri territori montani, che vivono soprattutto grazie a queste attività. Serve chiarezza da parte dell’esecutivo nazionale – conclude Ghiroldi – anche per quanto concerne le eventuali procedure per l’esercizio in sicurezza della pratica sciistica”.

Il Consiglio ha anche respinto con 41 voti contrari e 29 favorevoli una mozione urgente proposta dal PD, e illustrata dal capogruppo Fabio Pizzul, su contact tracing e incremento dell’utilizzo di tamponi rapidi e tamponi molecolari.



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