Il livello di allerta ROSSO (criticità elevata) indica scenari con numerosi e diffusi eventi dagli effetti rilevanti ed estesi, con pericolo elevato per la popolazione, la probabilità di danni molto ingenti e la possibile perdita di vite umane.
Informati e preparati con il bollettino d’allerta della Centro funzionale provinciale
I fenomeni meteorologici e gli eventi naturali in Alto Adige sono stati valutati quotidianamente dal Centro funzionale provinciale dell'Agenzia per la Protezione civile a partire dalla metà di settembre dello scorso anno e pubblicati come rapporto sulla situazione di allerta. La base per la valutazione è costituita dalle previsioni dei meteorologi, sulla base delle quali gli idrologi, i geologi e l'autorità forestale valutano la situazione e quindi l'eventuale pericolo di eventi naturali. Con questi dati e informazioni, il Centro funzionale provinciale prepara e pubblica il rapporto sulla situazione di allerta.
Il rapporto sulla situazione di allerta, al quale ci si può abbonare, è pubblicato quotidianamente dal Centro provinciale di allerta. Nel rapporto sulla situazione di allerta, la valutazione del potenziale di pericolo di eventi meteorologici e fenomeni naturali imminenti viene mostrata attraverso quattro livelli di allerta con colori semaforici: verde se non c'è potenziale di pericolo, giallo per un potenziale di pericolo basso, arancione per un potenziale di pericolo moderato e rosso per un potenziale di pericolo elevato; il grigio è usato per fenomeni o eventi per i quali non è stata fatta alcuna valutazione.
Per rispondere alla domanda Cosa fare in caso di temporali, ondate di calore, incendi boschivi, frane e cadute di massi, alluvioni, tempeste, la Protezione Civile ha stilato delle raccomandazioni comportamentali affinché ognuno possa prepararsi adeguatamente e comportarsi correttamente, contribuendo così alla propria sicurezza e a quella degli altri. Sempre secondo il motto: "Informati e preparati". https://allerte.provincia.bz.it/it/reports/risk-potential/map.
PROVINCIA DI SONDRIO
Mentre la siccità mette in sofferenza anche gli alpeggi di Valtellina e Valchiavenna e il termometro segna massime stabili sopra i 30 gradi in fondovalle anche per i prossimi giorni (venerdì giornata-record, con 37°, mentre nella pianura lombarda e a Milano si salirà a 41°), si allarga in Europa il fronte dell’emergenza siccità, che ormai interessa quasi la metà del territorio dell’Unione con il 46% delle campagne europee devastate da forti cali dei raccolti e dal divampare degli incendi favorito da temperature record. Il dato emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto sulla siccità in Europa a luglio 2022 pubblicato dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea.
Sul vecchio Continente si è scatenata una vera e propria tempesta perfetta con ampie e persistenti assenze di precipitazioni che si sono combinate alle ondate di caldo del tutto anomale aggravate dalla previsione di condizioni più secche del normale in vaste aree d'Europa per i prossimi tre mesi. Non a caso il giugno appena trascorso è stato il secondo più caldo mai registrato in Europa con una temperatura superiore di 1,6 gradi alla media per effetto del valori estremi fatti registrare in Spagna, Francia e Italia, secondo l’analisi della Coldiretti sul bollettino climatico del programma europeo Copernicus. Una situazione che sta avendo pesanti conseguenze sulle rese delle coltivazioni sottoposte a stress termico e idrico, con Francia, Romania, Spagna, Portogallo e Italia in testa alla classifica dei paesi in cui è previsto un forte calo delle produzioni. Ma l’allarme riguarda anche la Germania, la Polonia, l'Ungheria, la Slovenia e la Croazia che si trovano secondo l’osservatorio Ue in una situazione preoccupante.
Il risultato è che secondo le ultime stime della Commissione Ue, la previsione per la produzione di cereali in Europa sarà inferiore del 2,5% rispetto ai livelli del 2021, arrivando così a toccare poco più di 286 milioni di tonnellate. A soffrire è soprattutto l’Italia, dove i campi sono allo stremo e hanno già perso in media 1/3 delle produzioni nazionali dalla frutta al mais, dal frumento, secondo stime Coldiretti: nelle campagne si registrano già cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi.
“Siamo di fronte – rimarca il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini – a un impatto devastante sulle produzioni nazionali con danni che superano i 3 miliardi di euro. Chiediamo all’Ue di sostenere le imprese agricole costrette ad affrontare una difficile emergenza ma anche di intervenire con misure strutturali per assicurare la disponibilità di acqua in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.