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Cles, la quinta conferenza per la mostra Creature fantastiche

Cles - Quinto evento collaterale organizzato presso Palazzo Assessorile a Cles (Trento) nell'ambito della mostra "Creature Fantastiche" (visitabile fino a domenica 16 ottobre 2022), giovedì 22 settembre 2022 alle ore 20.30, intitolata "Gli animali nell'arte" a cura di Paolo Repetto.


PAOLO REPETTO


Paolo Repetto è nato nel 1965. È laureato con lode in Lettere moderne con indirizzo di storia dell’arte all’Università di Genova. Ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio “G.Verdi” di Torino, diplomandosi in pianoforte. Da sempre, come storico e critico, ha approfondito le relazioni e le corrispondenze tra arte e musica. Per diversi anni ha insegnato Storia dell’Arte e Storia della Musica negli Istituti civici di Torino e Asti. Ha pubblicato numerosi saggi, ed i seguenti libri: Il silenzio dei suoni, Scritti sulla musica (Università di Genova, 1993), Il sogno di Pan, Saggio su Debussy (il melangolo, 2000); L’orizzonte dell’eternità-La musica romantica (il melangolo, 2003); La visione dei suoni, Arte-Musica (il melangolo, 2008) e Il canto della luce, Scritti sull’arte (il melangolo, 2021). Da diversi anni collabora con la Repetto gallery, London, e la De Primi Fine Art di Lugano, approfondendo la vasta realtà del mercato dell’arte contemporanea. Ha collaborato con Rete 2, il canale culturale della Radio Svizzera Italiana, e La Stampa di Torino, recensendo libri sul supplemento Specchio. Ha pubblicato numerosi scritti sulla rivista FMR; è critico musicale del mensile “Amadeus”, e critico d’arte del Corriere del Ticino. È visiting professor all’Università Ebraica di Gerusalemme.

Ha insegnato Analisi del mercato dello spettacolo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Musica comparata-arte e musica, presso la Scuola universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana. E’ curatore di mostre d’arte e concerti.


LA CONFERENZA
Un'analisi ed un racconto di alcune delle opere presenti in mostra. Un dialogo a tu per tu con l'intellettuale, saggista, curatore di mostre, Paolo Repetto: "In una delle sue acqueforti, Il sogno dell’asino presente in mostra, del 1968, Marc Chagall utilizza la forma di quell'animale come motivo centrale delle sue metamorfosi. Grande estimatore del capolavoro di Ovidio, anche per lui le curiose e a volte bizzarre forme degli animali sono tra i più grandi simboli di una possibile trasformazione: l’incessante mutamento della realtà e dell’universo. Poi Melotti, scultore nuovo, artista inedito; un sapiente artigiano raffinato e cristallino; un umile, orientale modellatore che ha trasformato radicalmente l’antica concezione scultore, monumentale e materica, in un gioco lievissimo di linee e sottili superfici, di piani trasparenti e rapporti invisibili, di volumi immaginari e di forme alate, ricolme di luce e di suono. Nei suoi quattro cavallini in ceramica - presenti in mostra -sono tra le sue forme più vicine al recupero dell’infanzia e del candido universo dei bambini. Forme antiche, rivisitate da un grande scultore, non più di peso e materia classica, di marmo e bronzo; non più di monumentale tradizione, ma tutto proiettato in un mondo musicale di leggerezza, grazia, modulazioni e trasparenza. Una netta stilizzazione, portata ai suoi estremi nei due Tori di ottone, il materiale plastico a Melotti particolarmente caro, dove arcaiche memorie del labirinto di Minosse, Teseo, Arianna e il Minotauro, si ricompongono in figure quasi domestiche". Poi Braque, Picasso, Ligabue ed altri artisti presenti in mostra.

Ultimo aggiornamento: 21/09/2022 00:32:28
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