CLES (Trento) -
Monitoraggio delle
fioriture, insetti impollinatori, metodi di raccolta capaci di preservare la qualità del prodotto, sistemi di trasporto e conservazione per minimizzare l’impatto sul territorio e il consumo di energia, tecniche di selezione per ridurre gli sprechi, un attento studio delle diverse varietà per venire incontro alle esigenze dei consumatori e adattarsi ai cambiamenti climatici. E soprattutto: migliaia di piccoli produttori innamorati della propria terra e delle proprie valli, impegnati ogni giorno nel garantire attraverso l’attività agricola un futuro ai delicati ecosistemi montani. C’è tutto questo, dietro ogni mela che arriva nelle tavole degli italiani.

Eppure, difficilmente, soprattutto chi vive in città è in grado di comprendere quanta fatica, impegno, passione, studio, ricerca e innovazione tecnologica occorrano per garantire un prodotto che è ormai una consolidata eccellenza non solo nel nostro Paese ma anche a livello continentale, per di più riuscendo a rimanere competitivo dal punto di vista economico. Un “gap informativo” pericoloso perché rischia, agli occhi dei consumatori, di sottovalutare il valore dei prodotti della terra e di chi se ne occupa.
Proprio per svelare i tanti segreti che circondano la produzione melicola trentina, è nato il progetto “
Raccontamela”, un format didattico pensato per gli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle superiori. A idearlo, il
Distretto della
Mela dell
a Val di Non e Val di Sole nell’ambito del Progetto “
Mela In-Forma” in collaborazione con il Consorzio Melinda.
“Quando abbiamo inaugurato il Distretto - spiega il presidente
, Ernesto Seppi -
abbiamo subito voluto porre l’accento sull’aspetto educativo e informativo.