Trento - Autonomia, apertura del Trentino all’Europa, formazione, semplificazione burocratico-amministrativa, prospettive di sviluppo: questi alcuni dei temi toccati dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, dall’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli e dal nuovo presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana, in chiusura dell’Assemblea 2019, tenutasi nel polo di via Innsbruck, a Trento Nord.
Un confronto ampio, nel quale tutte le principali tematiche per il futuro del Trentino sono state messe sotto i riflettori. Concordanza di vedute è emersa in materia di centralità della formazione, di sviluppo delle infrastrutture e di semplificazione, considerata da Fugatti “la sfida più difficile”.
“La Valdastico questa Giunta la vuole fare” ha detto anche il presidente Fugatti, mentre l’assessore Spinelli ha rassicurato sul fatto che il progetto di fare di Meccatronica un luogo di incontro fra scuola, impresa e ricerca andrà “rimodulato, per cercare di soddisfare al meglio le esigenze di tutti”, ma non cancellato.
Dopo la relazione del presidente uscente Enrico Zobele e l’elezione del nuovo presidente Fausto Manzana, l’assemblea 2019 di Confindustria Trento aveva dunque previsto una tavola rotonda, moderata dal direttore del quotidiano “Trentino” Alberto Faustini, a cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli.
“Governare una provincia autonoma – ha detto Fugatti, sollecitato da una domanda di Manzana – è oggettivamente molto complesso sotto l’aspetto organizzativo e dei tempi. Tanto più che questo è un momento particolare: abbiamo iniziato il nostro percorso in piena ondata di maltempo, e ancora dobbiamo fronteggiarne le conseguenze. Siamo una Giunta nuova, in parte inesperta, non lo nascondiamo, ma affrontiamo giorno per giorno tutte le difficoltà”.
Riguardo ai rischi per l’Autonomia, Fugatti ha detto che “rispetto a qualche anno fa, quando le autonomie speciali erano un po’ ‘nel mirino’, oggi vi è una minore ostilità. Ciò anche perché altre regioni si sono avviate sulla strada dell’autogoverno. Noi siamo un modello, e ciò ci tutela. Non dobbiamo quindi guardare con preoccupazione al fatto che altre regioni aspirino ad una maggiore autonomia, anzi, questo potrà far crescere anche noi. Riguardo al rapporto con Bolzano, il rapporto non è in discussione. Ma dev’essere un rapporto paritario, basato su un dialogo costruttivo. Anche l’Autonomia del Trentino ha radici antiche. Non dobbiamo sempre fare come Bolzano se riteniamo che ci possano essere altre strade”.
“Non dobbiamo essere autoreferenziali”, ha chiosato ancora Manzana, mentre l’assessore Spinelli ha ricordato come “la Provincia si sta muovendo per intercettare nuovi fondi europei ma anche per portare qui ricercatori, idee, opportunità.