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Mondiale, staffetta 4x100: il camuno Roberto Rigali vola in finale

Borno (Brescia) - La Valle Camonica esulta per l'impresa di Roberto Rigali che nella staffetta 4x100 con Jacobs, Patta e Tortu conquista la finale al Mondiale di Budapest. Grande risultato per il giovane camuno, cresciuto sull'Altopiano de Sole che ha iniziato con lo sprint nell’Atletica Vallecamonica sotto la guida di Innocente Agostini.


Tortu, Rigali, Patta e Jacobs (foto © Grana Fidal) volano in 37.65 a Budapest, miglior crono delle batterie. La squadra maschile con Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu sfreccia in 37.65 per vincere la batteria realizzando il miglior crono del turno: secondo tempo di sempre a livello nazionale, a quindici centesimi dal 37.50 dell’oro olimpico di Tokyo. Dopo dodici anni la 4x100 dell’Italia torna in una finale iridata che al maschile mancava dall’edizione del 2011. Alle spalle degli azzurri c’è il Sudafrica (37.72), nell’altra batteria vincono gli Stati Uniti in 37.67 davanti a Giamaica (37.68) e Giappone (37.71), eliminati tra gli altri i campioni mondiali in carica del Canada (decimo tempo con 38.25).

Appuntamento alle finali di questa sera - sabato 26 agosto - alle 21:40.


Le dichiarazioni


Roberto Rigali: “Dopo essere uscito dai blocchi con il miglior tempo di reazione della batteria, a metà curva ho perso un appoggio. Poi ho chiuso gli occhi, ho spinto al massimo e il cambio con Jacobs è uscito bene”.


Marcell Jacobs: “Contento di come ho corso, man mano che gareggio trovo sempre più feeling. Oggi c’era un’energia completamente diversa: non è una gara individuale, è tutta l’Italia che corre insieme a noi e diamo il 200 per cento. Siamo a un Mondiale e riuscire ritrovare la forma proprio qui è quello che conta. Davvero felice di condividere tutto questo con loro e quando visto ho Filippo tagliare il traguardo, mi è venuta la pelle d’oca per l’emozione”.


Lorenzo Patta: “Venivo da infortunio e oggi ero cupo, in pratica non ho parlato per tutto il giorno. Questo è il crono che rappresenta il nostro valore, non un tempo intorno a 38.30 come nella prima parte di stagione, e sono felice che sia arrivato al momento giusto”.


Filippo Tortu: “Siamo fratelli, una famiglia. Quando entro in campo sapendo di correre anche per loro, riesco a fare qualcosa in più. Questo è quello che valevo, nei 200 non sono riuscito a tirarlo fuori. Era la prima volta che partivo a due appoggi e non tre. Negli ultimi 50 metri sentivo qualche acciacco, mi sono un po’ tenuto, ma quando ho visto che ero davanti ho quasi preferito gestire. Non mi ero accorto del sudafricano Simbine ma è un risultato che ci serve per arrivare più consapevoli domani”.

Ultimo aggiornamento: 26/08/2023 00:52:02
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