Secondo Patrick Casey, con oltre un minuto di distacco, seguito poco dietro dal gruppo capitanato dal campione italiano Filippo Cettolin, amareggiato nonostante la terza piazza, conquistata ai danni di Mattia Stenico.
Grande delusione anche per l’alfiere di casa del Veloce Club Borgo, Elia Andreaus, su cui alla vigilia si riversavano gran parte delle speranze trentine: per lui un settimo posto finale a quasi 2 minuti dal vincitore.
Come da tradizione, hanno partecipato alla cerimonia di premiazione anche i direttori sportivi che, come di consueto, hanno ritirato i premi riservati al Gran Premio dei Direttori Sportivi d’Italia: assieme ad Ivan Toselli, è salito sul gradino più alto del podio il d.s. de Il Pirata Official Team Andrea Campagnaro, accompagnato da Scott Cosgrove per il British Cycling Team e da Patrick Pavan del Velo Club San Vendemiano. I numeri ed il seguito ottenuto dall'edizione 2022 della Coppa D’Oro è stato il premio più prezioso per il Veloce Club Borgo, ha salutato tutti, dai corridori agli appassionati di ciclismo giovanile, con lo sguardo rivolto all'anno che verrà, per un’altra edizione destinata ad entrare nella storia delle due ruote giovanili.
Toselli euforico: «Nelle gare importanti do il meglio di me»
«Ho fatto una bella gara – ha commentato a cado il vincitore -. Sono evaso dal gruppo già dopo 20 chilometri, sono partito su uno strappo. C’era già Consolidani davanti e lo ho ripreso assieme all’irlandese Casey. Abbiamo subito trovato un buon accordo, che ci ha permesso di guadagnare un buon vantaggio».
La corsa è entrata definitivamente nel vivo lungo le tre tornate del circuito conclusivo, caratterizzato dalla salita di Telve. «Al primo passaggio si è staccato Consolidani, al secondo anche l’irlandese, frenato da un incidente – ha spiegato ancora Toselli -. A quel punto mi sono trovato da solo, ho abbassato la testa e ho pensato soltanto a pedalare».
Non pensavi di essere uscito allo scoperto troppo presto? «Inizialmente sì – ha replicato il campano -. Quando ho visto che avevamo due minuti di vantaggio sul gruppo ho iniziato realmente a crederci, anche se ho realizzato di avercela fatta solamente all’ultimo chilometro. Nelle gare importanti riesco generalmente a dare il meglio di me. Era stato così anche ai campionati italiani, dove avevo conquistato un buon piazzamento».
Che emozione è tagliare a braccia alzate il traguardo della Coppa d’Oro? «Un’emozione grandissima – ha concluso Toselli -. C’era tantissima gente, corridori di tutta Italia e non solo. Vincere qui ha un sapore particolare. La dedica va in primis al mio direttore sportivo, ma anche a tutta la mia famiglia e alla squadra».
Stenico (4°) è il migliore dei trentini: «Contento così»
Mattia Stenico non ha nascosto un pizzico di rammarico per aver mancato di un «nulla» l’appuntamento con il podio, ma il quarto posto è un risultato che comunque lo soddisfa. «Dopo la seconda salita di Telve avevo provato l’allungo in discesa ed ero riuscito ad avvantaggiarmi sul gruppo, ma in pianura mi hanno ripreso – ha spiegato il biker trentino della Polisportiva Oltrefersina -. Ci ho riprovato il giro seguente: sull’ultima salita ho tenuto la ruota di Cettolin e Finn e poi ho guadagnato qualche metro in discesa. Ho imboccato per primo il rettilineo finale, ma Cettolin è riuscito a saltarmi e a soffiarmi il terzo posto».
Anche la quarta piazza, però, non è da buttare. «Non pensavo nemmeno di riuscire a conquistare un piazzamento tra i primi dieci – ha aggiunto Stenico – anche se il quarto posto è il risultato più amaro, che arriva dopo quello conquistato alla Coppa Dino Diddi. In gruppo forse ci si è guardati un po’ troppo, ma bisogna dire che i fuggitivi sono andati veramente forte».
Che emozione è, per un trentino, disputare la Coppa d’Oro sulle strade di casa? «Bellissimo – ha concluso Stenico -. Siamo passati anche da Pergine Valsugana, dove lo scorso anno ho conquistato la mia vittoria più importante, ai campionati italiani di cross country. L’emozione è stata doppia».