Negli esercizi extralberghieri l’andamento risulta ancora migliore: gli arrivi crescono, infatti, del 35,3% e le presenze del 18,2%. Il mercato straniero mostra variazioni più consistenti rispetto a quello italiano in entrambi i comparti.
Questi risultati sono chiaramente influenzati dal posizionamento delle feste Pasquali: il marzo di quest’anno risulta in flessione solo se confrontato con il 2016, anno in cui il giorno di Pasqua cadeva il 27 marzo.
L’analisi per provenienza restituisce risultati in crescita sia per il mercato italiano che straniero; quest’ultimo si avvicina, in valore assoluto, agli ottimi risultati realizzati nel marzo 2016 (clicca sulle tabelle per ingrandire i dati nel dettaglio).
L'analisi territoriale: settore alberghiero
L’andamento per singolo ambito turistico, con l’indicazione del livello di copertura raggiunto nel caricamento3 dei dati al momento della stima, mostra che la maggior parte delle zone registra arrivi in crescita, ad eccezione dell’ambito Altopiano di Pinè e Valle di Cembra, dove sono gli italiani ad essere in sofferenza. Gli ambiti del Garda trentino e della Valle di Non evidenziano una flessione negli arrivi degli italiani che viene però ampiamente compensata dal mercato straniero; situazione opposta negli ambiti delle Dolomiti di Brenta - Altopiano della Paganella e di Rovereto, dove l’aumento degli italiani compensa la flessione straniera.
Sul fronte dei pernottamenti si registrano variazioni generalmente positive ad eccezione dell’ambito Valli di Sole, Peio e Rabbi (-1,4%) e San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi (-5%). Il mercato italiano evidenzia flessioni in Valle di Fiemme, Valle di Fassa, San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi, Valsugana - Tesino, Garda trentino e Valle di Non. Gli stranieri calano invece nella zona di Dolomiti di Brenta - Altopiano della Paganella, Altipiani di Folgaria Lavarone e Luserna, Rovereto, Madonna di Campiglio – Pinzolo Val Rendena, Valli di Sole, Peio e Rabbi e zone fuori ambito.
L'andamento giornaliero4 degli arrivi e delle presenze alberghiere mostra molto chiaramente che gli ottimi risultati derivano in particolare dal movimento rilevato nell’ultima parte del mese, in corrispondenza con i giorni che precedono il primo di aprile, domenica di Pasqua. Il posizionamento delle vacanze pasquali a ridosso di marzo, accompagnato dall’ottimo innevamento delle piste, hanno permesso un prolungamento della stagione sciistica agevolando gli arrivi proprio nell’ultima parte del mese.
Inverno 2017/2018: periodo dicembre 2017 – marzo 2018
Il consuntivo provvisorio della stagione invernale 2017/2018, considerando i mesi da dicembre a marzo, mostra nel complesso un aumento negli arrivi del 13,1% e un incremento delle presenze del 10,3%. L’andamento positivo caratterizza entrambi i comparti ed entrambe le provenienze.