Una scelta condivisibile, ma non sufficiente a risolvere tutte le criticità che restano ancora sul tavolo, secondo i sindacati. “Il nodo vero è quello dei controlli – fanno notare Stefano Montani e Franco Pinna di Filt Cgil, Massimo Mazzurana di Fit Cisl, Nicola Petrolli di Uiltrasporti e Paolo Saltori di Faisa -. Per quanto ci riguarda siamo contrari all’utilizzo degli autisti per i controlli a bordo. Dunque va assicurato più personale a bordo, ma dubitiamo che questo sia compatibile con l’attuale dotazione organica di Trentino trasporti”.
I sindacati restano convinti inoltre che i controlli e la gestione degli accessi sui mezzi, soprattutto sulle corse urbane, vada fatto prevalentemente a terra con personale specifico.
“Ad oggi non conosciamo ancora come Trentino trasporti intende gestire l’organizzazione del servizio – proseguono - . Quel che è certo è che a livello nazionale sono state stanziati oltre 600 milioni di euro per adeguare il trasporto pubblico locale, ci aspettiamo che anche la Provincia si muova in questa direzione per migliorare e rendere più adeguato il servizio”.
Infine la questione della tutela della salute del personale viaggiante. “Bisogna continuare a garantire tutte le misure per ridurre il rischio contagio e tutelare la salute degli autisti”, concludono i sindacati trentini.