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Domenica, 12 marzo 2023

Piccoli Comuni, Ossanna: "A Roma per trovare soluzione a carenza di personale"

Trento - L’Assessore regionale Lorenzo Ossanna è stato a Roma presso il Dipartimento della Funzione Pubblica per confrontarsi su un tema molto sentito, soprattutto dalle piccole municipalità della Regione Trentino Alto Adige: favorire le progressioni verticali.


La questione per la Regione riveste particolare importanza. Infatti, ad oggi non è percorribile in maniera chiara l’opzione della progressione verticale, volta alla valorizzazione delle competenze dei dipendenti comunali, piuttosto che assunzioni concorsuali esterne.


In particolare, nella realtà regionale, relativamente alle nuove assunzioni, non trova applicazione il metodo in legge per la ripartizione al 50% (fra concorsi esterni e progressioni verticali) in quanto in moltissime realtà municipali, per ciascuna categoria da coprire, si ha un solo posto o tante volte neanche quello.


Partendo da questo presupposto la proposta dell’assessore Ossanna, condivisa da Loretta Zanon direttrice della Ripartizione II – Enti locali, previdenza e competenze ordinamentali della Trentino-Alto Adige/Südtirol, quella di prevedere, nell’arco temporale del piano triennale del fabbisogno di personale, il giusto riconoscimento della riserva quantitativa (50%) ma su tutte le figure presenti nel comune e non nelle singole categorie, ha trovato interesse da parte di Alfonso Migliore, nuovo direttore dell’Ufficio per l’organizzazione ed il lavoro pubblico – Dipartimento della Funzione Pubblica.


Questi ha confermato che la problematica sottoposta dall’Assessore Ossanna è un tema noto che coinvolge moltissimi comuni italiani (sono più di 5000 quelli sotto i 5000 abitanti) e porterà la proposta all’attenzione del Ministro Paolo Zangrillo.


L'assessore regionale Ossanna si è soffermato con Alfonso Migliore per parlare anche di alcune problematiche collegate alla gestione del personale segretarile all’interno dei piccoli comuni, descrivendo dettagliatamente cosa contengono gli ultimi provvedimenti legislativi sul personale comunale assunti dalla Regione Trentino-Alto Adige /Sudtirol.


Per riscontro Migliore ha ricordato le ultime disposizioni inserite nella Legge di Bilancio nazionale che consentiranno di destinare le risorse del Fondo assunzioni PNRR da 30 milioni di euro annui fino al 2026, a contributo delle spese dei segretari per i Comuni attuatori di progetti del Piano con popolazione fino a 5mila abitanti. Questa normativa, ad oggi, non trova però applicazione sull’ordinamento regionale.

L’obiettivo dell’Assessore Ossanna è quello di trovare le modalità per rendere questo aiuto utilizzabile anche nei comuni della Regione favorendo le due Province Autonome titolari della competenza.


Migliore ha voluto sottolineare che il confronto con l’Assessore è stato positivo ed ha permesso di contestualizzare e comprendere bene le problematiche della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol. Inoltre, ha garantito che per quanto riguarda il tema delle progressioni verticali il Dipartimento della Funzione Pubblica si impegnerà a dare una risposta nell’arco di qualche settimana al fine di permettere, se positiva, l’inserimento di una nuova norma legislativa regionale.


"Si tratta della possibilità di valorizzare il merito e l’esperienza maturata sul campo dal personale dei Comuni attraverso la riserva di una quota dei posti da coprire alle “progressioni verticali” dei dipendenti.


Secondo una interpretazione restrittiva, la quota (fino al 50 per cento dei posti da coprire) che possono essere riservati alle progressioni verticali dovrebbe essere calcolata per ciascuna categoria anziché sul totale dei posti da coprire nel Comune.


La questione risulta irrilevante dal punto di vista delle amministrazioni di rilievo nazionale o comunque caratterizzate da strutture (si pensi ai Ministeri, ma anche ai comuni di maggiori dimensioni) i cui dipendenti si contano a migliaia o decine di migliaia: potendo disporre di decine (o centinaia) di posti da coprire per ciascuna area o categoria, si potranno agevolmente riservare (almeno) il 50 per cento dei posti di ciascuna area o categoria all’accesso dall’esterno, destinando i rimanenti alle progressioni verticali, senza che ciò limiti in alcun modo la valorizzazione del personale e del merito.


Al contrario, nelle realtà periferiche e in particolare nella nostra realtà regionale, caratterizzata da un gran numero di enti locali di piccole o piccolissime dimensioni, la stragrande maggioranza dei comuni si trova con un numero esiguo di posti complessivamente da coprire sull’insieme delle categorie dell’ente.


Ove si dovessero considerare i posti da coprire per ciascuna categoria, occorrerebbe abbandonare il plurale per passare al singolare: nella migliore delle ipotesi si avrà un solo posto da coprire per categoria (o, più frequentemente, nessuno).


Pertanto il calcolo della riserva del 50 per cento applicato a ciascuna categoria porterebbe – di fatto – ad escludere del tutto la stessa possibilità di progressioni per il personale della quasi totalità degli enti locali della nostra regione.


Solo considerando il numero complessivo – sommando tutte le categorie o qualifiche – di posti da coprire nell’ente residua un – minimo - spazio per la valorizzazione del personale e del merito tramite progressioni verticali".

Ultimo aggiornamento: 12/03/2023 00:15:06
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