Trento - Per valutare con urgenza l’impatto che l’emergenza sanitaria in atto e le misure restrittive adottate per contrastarla stanno producendo sulle attività economiche della provincia di Trento, l’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio – in stretto coordinamento con lSPAT (Istituto di statistica della Provincia di Trento) e come auspicato dalle associazioni di categoria imprenditoriali – ha realizzato un’indagine flash utile a fare il punto sulla situazione.
Complessivamente, una percentuale molto elevata di imprenditori (l’85,7% delle 802 rilevazioni) ritiene che già a partire dalla fine di febbraio si sia manifestato un impatto negativo sull’attività delle loro aziende. Si tratta di un valore molto alto che testimonia la sostanziale trasversalità degli effetti sfavorevoli, pur con intensità diverse, rispetto a tutti i settori economici.
Considerando i singoli settori esaminati, l’impatto peggiore è riscontrabile nel comparto “bar e ristorazione” e in quello dei “servizi alla persona e attività sportive ricreative e di intrattenimento”, dove il 97% delle imprese dichiara di sperimentare effetti sfavorevoli. Le imprese del commercio al minuto e delle costruzioni, con percentuali rispettivamente dell’81 e dell’82%, risultano essere meno influenzate rispetto al dato medio, ma accusano comunque un impatto considerevole.
Una scomposizione per classe dimensionale delle imprese evidenzia che tra le piccole e medie aziende le proporzioni dell’impatto sull’attività sono molto simili e i valori quasi combaciano con il totale complessivo. Tra le grandi imprese con oltre 50 addetti si rileva, invece, una percentuale maggiore che si caratterizza per un aumento dell’attività a seguito dell’emergenza Covid-19 (21,7%) e, parallelamente, una percentuale più bassa che sperimenta effetti negativi (69,6%).
Poco meno del 20% delle imprese segnala un calo del fatturato “lieve” compreso tra 0 e 20%; il 23,4% evidenzia una riduzione “moderata” (tra 21 e 40%) e il 14,7% una contrazione “significativa”, tra il 41 e il 60%. Le situazioni di maggiore gravità interessano il 19,4% delle imprese, con una riduzione tra il 61 e l’80%, e un ulteriore 23%, con una riduzione pressoché totale e superiore all’80%.
Analoghe preoccupazioni sollecitano i dati sugli ordinativi che ricalcano più o meno quelli del fatturato, con circa un quinto delle imprese (20,7%) che riporta una diminuzione lieve, compresa tra 0 e 20%, e poco meno dei due quinti delle imprese (36,4%), che segnalano un calo grave o molto grave, superiore al 60%.
Il calo della domanda e le misure introdotte a seguito dell’emergenza Covid-19 hanno prodotto delle conseguenze anche nella gestione delle risorse umane.