Tutto giustissimo, ma crea un certo sconcerto notare che in tutte queste discussioni non si sia spesa fino ad oggi una sola parola sulla sorte che attende i 700 stagionali del settore".
Ad oggi non si sa se verranno tutti riassunti, che durata avranno i contratti e se si farà ricorso a part time verticali per concentrare la manodopera nei giorni di maggiore afflusso. “Va bene definire regole chiare che garantiscano assoluta sicurezza a chi usa gli impianti come utente e come lavoratore – insiste Montani -. Detto ciò è ora di cominciare a discutere anche dei riflessi occupazionali che questa situazione può comportare. Per quanto ci riguarda va attivato subito un confronto sui numeri e sulle tutele dei lavoratori in termini di ammortizzatori sociali”.
"C’è il rischio – paventato da qualcuno – che si proceda ad assumere con contratti più brevi, solo della durata mensile per permettere alle società in base all’andamento della situazione sanitaria e all’introduzione di possibili restrizioni di avere meno vincoli e non procedere ad ulteriori rinnovi. Così facendo però i lavoratori non hanno prospettive certe e soprattutto non hanno una copertura sufficiente in termini di ammortizzatori sociali. La questione occupazione va affrontata subito per prevenire le conseguenze negative sui lavoratori”, conclude Montani.