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Coldiretti, il Covid e la ‘svolta green’

sabato, 10 ottobre 2020

Trento – La pandemia spinge la svolta green nei comportamenti degli italiani con più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) che acquista più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della ripresa della mobilitazione #fridaysforfuture promossa da Greta Thumberg. Dall’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale al taglio degli sprechi, dall’interesse per le energie rinnovabili al riciclo, dalla sharing economy alla mobilità piu’ sostenibile sono molti i segnali che indicano una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del Pianeta.

Gli italiani sono protagonisti di una vera è propria svolta green nei comportamenti favorita anche dall’emergenza Covid. Per migliorare la situazione ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ il 59% degli italiani ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Se poi si guarda alle scelte che ognuno è disposto a fare per tutelare l’ambiente – evidenzia la Coldiretti – esiste una schiacciante maggioranza del 72% che sarebbe disposta a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motocicletta mentre più di 8 su 10 (82%) preferisce prodotti Made in Italy per sostenere l’economia e l’occupazione.

Gianluca Barbacovi - PredaiaPer Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige “Consumare prodotti Made in Trentino significa non soltanto sostenere la nostra economia locale ma anche contribuire a diminuire l’impatto ambientale. Coldiretti promuove da sempre una sensibilizzazione a consumare cibi sani, prodotti dalle nostre aziende agricole. L’agricolturainoltre è un settore impegnato in prima linea nel contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici. Anche le imprese agricole del Trentino Alto Adige devono affrontare una nuova sfida nell’interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

Un obiettivo che dipende anche dalle scelte a tavola dove i consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi per effetto di una crescita del 4,4% da giugno 2019 a giugno 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sulla base dei dati Ismea presentati dalla Coldiretti a Sana Restart, il salone del biologico alla Fiera di Bologna fino a domenica 11 Ottobre, che si sviluppa su tre aree tematiche: Food, Care & Beauty e Green Lifestyle. Una domanda supportata sul piano produttivo con l’Italia che – sottolinea la Coldiretti – nel 2019 è il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico dove sono saliti a oltre 80mila gli operatori coinvolti (+2%) mentre anche le superfici coltivate a biologico sono arrivate a sfiorare i 2 milioni di ettari (+2%), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Sinab.

Insieme al biologico a crescere – continua la Coldiretti – è l’acquisto di prodotti locali a chilometri zero con più di 8 su 10 (82%) che preferiscono prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio durante l’emergenza Covid. Il lockdown ha infatti stimolato molte imprese agricole a individuare nuove soluzioni per superare le difficoltà logistiche e organizzative dei canali consueti orientandosi verso la vendita diretta che ha visto crescere il proprio fatturato oltre i 6,5 miliardi nel 2020 secondo l’Ismea. Un risultato reso possibile dal fatto che l’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare su una unica rete organizzata di farmers market che mette a disposizione delle famiglie circa 1.200 mercati contadini a livello nazionale sia all’aperto che al chiuso con una varietà di prodotti che – spiega la Coldiretti – vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori. Nei mercati dei contadini di Campagna Amica è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71% degli italiani, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni seguite dalla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixè.



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