Un’opera pubblicata in questo difficile 2020, che sarà ricordato per la pandemia, ma che è stata voluta a maggior ragione dal Consiglio direttivo per festeggiare il centesimo compleanno della Sezione Ana di Trento, in un anno in cui sono stati annullati, purtroppo, per ragioni di salute pubblica, tutti gli altri eventi commemorativi.
Al direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi, è toccato il compito di tracciare la storia degli alpini trentini in un contesto delicato come il Trentino, terra di confine. Una storia ripercorsa – negli ultimi 10 anni – dall’ex presidente Maurizio Pinamonti e dal nuovo presidente Paolo Frizzi che – assieme a Luciano Rinaldi – ha ricordato i giorni dell’Adunata di Trento nel 2018. Renzo Merler (vice presidente dell’Ana di Trento) ha ripercorso le vicende dei gruppi trentini (le fondamenta dell’Ana) mentre Giorgio Seppi e Carlo Frigo hanno ricostruito storia e fatti dei Nu.Vol.A., cioè i nuclei della protezione civile degli alpini. Ma il libro contiene anche interventi dei giornalisti Andrea Selva e Alberto Penasa, di Gianni Calliari, Roberto Bertuol, Luca Menegatti, Armando Bernardi, Corrado Zanon, Marino Zorzi, Gregorio Pezzato e Stefano Zanghellini, oltre alle interviste ai generali Claudio Berto e Stefano Basset.
Oltre 200 pagine, con un centinaio di fotografie (d’archivio e attuali) che documentano un viaggio di cent’anni nella storia del Trentino che ha visto (e vede ancora) gli Alpini come protagonisti su vari fronti: dalla conservazione della memoria alla vita sociale, dagli interventi nell’ambito della protezione civile alle iniziative di solidarietà che stupiscono ogni volta per la generosità che gli alpini riescono a mettere in moto. Una storia – quella degli alpini trentini - che ha visto dodici medaglie d’oro al valore militare e una ventina di presidenti avvicendarsi alla guida dell’Ana, ognuno con un ruolo di primo piano – per le proprie competenze – al servizio della comunità trentina. Una storia dove il passato abbraccia il futuro, proprio come sulla copertina di «Alpini, sempre una famiglia» dove una fotografia scattata negli anni Trenta dai fratelli Pedrotti è affiancata dal logo (modernissimo) disegnato da Giada Belviso, studentessa dell’istituto d’arte Depero di Rovereto.
Il libro del centenario completa con il terzo volume la fortunata collana “Alpini una famiglia” inaugurata nel 1983 su iniziativa di Celestino Margonari e che aveva visto nel 2005 la pubblicazione di un secondo volume, curato da Giuseppe Demattè, Guido Vettorazzo e Tommaso Decarli.