Obiettivo dei dirigenti di Pechino è di bruciare le tappe per collocare i loro atleti in una posizione di rilievo a livello mondiale.
Così, dopo un timido approccio nel 2018 e nel 2019 con gruppetti di sei atleti ogni volta proprio al Tonale, quest’anno la China Mountaineering Association ha scelto questo stage intensivo proprio al Passo Tonale, anche perché il terreno di allenamento si avvicina molto a quelli cui quali si svolgeranno di Giochi 2026. E così il team cinese è giunto in forze, con visto per ragioni sportive, avallato dal Coni: oltre ai venti atleti, tutti professionisti nonostante la giovane età - media di vent’anni -, ci sono i quattro tecnici, due team leaders, un medico, un fisioterapista, uno ski-man, l’interprete e il vicepresidente dell’associazione e capo delegazione Wang Yong Fen. Hanno una parte dell’hotel Dolomiti a loro completa disposizione, anche perché Bulferetti Group, proprietario della struttura, l’ha adeguata alle loro esigenze: salone per la preparazione indoor, sala da pranzo riservata e altri accorgimenti per garantire un soggiorno adeguato alle esigenze “sportive”. “Ci troviamo benissimo qui al Tonale ma non avevo dubbi quando abbiamo fatto la scelta” garantisce Andrea Gianni, fautore di quella che è un po’ anche una scelta di cuore per la “sua” Valle Camonica.
Oltre che partecipare alle gare di Coppa del Mondo (prossimo appuntamento in Svizzera, nel Canton Vallese a metà gennaio) e ad allenarsi quattro ore al giorno, divise in due sedute, i giovani atleti affronteranno anche un periodo di addestramento presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza a Passo Rolle sulla sicurezza in montagna e i soccorsi, temi di particolare attenzione da parte della Fiamme Gialle. “Abbiamo un grosso supporto, e ne siamo veramente grati, dalla Guardia di Finanza, anche grazie ai rapporti che negli anni la China Mountaineering Association ha stretto con l’attachè in servizio presso l’Ambasciata italiana” spiega ancora Gianni. Adesso per il team cinese non resta che attendere i risultati. Prospettive? “Le basi sono buone, bisogna lavorare” conclude Oscar Angeloni.