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Aggressioni a Guardia medica, Claudio Cia: "Creare spazi dedicati per i professionisti"

"Dopo l'aggressione subita da una Guardia medica, il tema è su come creare condizioni di sicurezza per i numerosi professionisti distribuiti sul nostro territorio che garantiscono la continuità assistenziale ai pazienti bisognosi di cure. Una proposta emersa è quella di trasferire l'ambulatorio della Guardia medica all'interno o nelle adiacenze del pronto soccorso ospedaliero, considerato un punto di presidio stabile. Tuttavia, ciò solleva una problematica: i pronto soccorso ospedalieri sono soltanto sette, mentre il numero totale delle guardie mediche è di 111 (dato del 2013), di cui 17 titolari e 94 precari.


Una possibile soluzione potrebbe essere quella di collocare questo servizio, creando spazi idonei anche presso le RSA/APSP, che sono capillarmente distribuite sul nostro territorio, con la raccomandazione che questo non venga monopolizzato per soddisfare i bisogni di queste.

Sono fermamente convinto che le RSA/APSP debbano essere ripensate e attrezzate per fornire servizi aperti alla comunità in cui sono inserite, non limitandosi alla sola residenzialità degli ospiti, al fine di supportare le funzioni degli ospedali di valle e della medicina territoriale, rendendo il servizio sanitario/assistenziale/riabilitativo un’opportunità capillare. Questo lo si deve ancor di più se consideriamo che in Trentino gli over 65 anni oggi sono 123.600 (22%) su una popolazione di 540.958 abitanti e molti di loro non possono contare su una rete familiare affidabile.


Da qui la necessità di favorire spazi dedicati alle attività ambulatoriali dei professionisti sanitari, all'attività di socializzazione degli anziani non degenti, all'attività di coordinamento delle cure e dell'assistenza domiciliare, nonché di fornire informazioni che possano aiutare pazienti e familiari a navigare nella complessità delle normative e della burocrazia necessarie per l'accesso ai servizi territoriali e agli ausili, al fine di garantire un’efficace continuità assistenziale ospedale-territorio.


Partendo da ciò che già esiste, le RSA/APSP potrebbero essere immediatamente riconosciute e funzionare come Case della Salute, con il possibile dirottamento delle risorse che PNRR assegna per la costruzione di queste ultime", consigliere provinciale Claudio Cia.


Ultimo aggiornamento: 27/03/2024 07:21:53
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