ARCO (Trento) - Avviati i lavori di demolizione e ricostruzione del vecchio ospedale di Arco, intervento finanziato con fondi Pnrr che comporta tra l'altro l’abbattimento di una decina di alberi di grandi dimensioni, in particolare lungo il fronte strada.
«Dopo un sopralluogo con la direzione lavori e il custode forestale - spiega l’assessora al verde pubblico Chiara Parisi- e un successivo confronto con il Servizio attuazione investimenti dell’Apss, abbiamo valutato insieme quali alberi potessero essere risparmiati e se fosse possibile spostarne alcuni in un luogo sicuro. Grazie alla collaborazione tra la ditta incaricata dei tagli, l’Apss, i custodi forestali, le giardinerie comunali e l’Ufficio ambiente, è stato possibile avviare le pratiche necessarie per una delicata operazione di salvataggio e trapianto. Sono così state trasferite tre grandi lagerstroemie e un maestoso Liquidambar styraciflua, noto come storace americano. Quest’ultimo, destinato all’abbattimento, è stato invece zollato e traslocato al parco delle Braile, dove è stato opportunamente ancorato e affidato alle cure dei giardinieri comunali.
Ora affronterà il suo “riposo autunnale”, con la speranza che in primavera rimetta le gemme e diventi simbolo di rinascita e rispetto per la natura».
L’assessora Parisi e l’amministrazione comunale esprimono un sentito ringraziamento a tutti coloro che, con impegno, competenza e determinazione hanno reso possibile questa preziosa operazione di tutela del verde urbano.
Lo storace americano è un albero di taglia medio-grande appartenente alla famiglia delle Altingiacee, di origine nordamericana, con tronco slanciato e foglie caduche a fillotassi alterna, lungamente picciolate di colore verde e forma per lo più pentalobata, che in autunno assumono delle bellissime colorazioni gialle, rosse e arancio. Può raggiungere un'altezza di oltre 25–35 metri e la sua chioma (piramidale o arrotondata, a seconda dell'età) un diametro di 10. I fiori sono riuniti in infiorescenze maschili e femminili: i fiori maschili sono privi di perianzio con molti stami, quelli femminili hanno solo il calice e ovario infero. Il frutto è una infruttescenza globosa legnosa, grande fino a 4 centimetri, che contiene diverse decine di capsule, ognuna contenente uno o due semi; dapprima verde, diventa legnosa e spinescente. La pianta resiste al freddo e vive bene nei terreni acidi.