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Lavori Consiglio Provinciale Bolzano

È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale a Bolzano la trattazione, iniziata ieri, della mozione n. 328/25: Bambini non possono essere abusati per la società come uno scudo farmaceutico generato da vaccinazione, con la quale Renate Holzeisen (Vita) chiedeva di obbligare la Giunta provinciale a provvedere immediatamente affinché l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige e i responsabili della politica sanitaria altoatesina smettano immediatamente di abusare dei bambini come presunto scudo protettivo per la società, generato farmacologicamente anche con sostanze sperimentali attraverso la vaccinazione, ovvero affinché si astengano immediatamente dall’invito dei bambini alla vaccinazione contro il Covid-19 e l'influenza perché questi costituirebbero dei moltiplicatori e diffusori di virus da inibire.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha evidenziato che anche quest#anno viene proposta la vaccinazione covid accanto a quella antinfluenzale, e che sono state riservate 80.000 vaccinazioni, di cui 3.000 per bambini. Tutte le Aziende sanitarie italiane hanno ricevuto una nota ministeriale sulla campagna vaccinale anticovid in base alla quale la durata della protezione vaccinale non è certa e mancano gli studi per dirlo, cosí come mancano i dati relativi alla vaccinazione in gravidanza e allattamento. ha chiesto quindi se ciò è vero e come mai ciononostante si procede alle vaccinazioni di bambini e genitori.
L’ass. Hubert Messner ha chiarito che il vaccino antinfluenzale e covid 19 sono facoltativi. Le 80.000 dosi sono di vaccino antinfluenzale, non covid. Non è certa la data della copertura, ma ci sono dati che confermano l’utilità dei vaccini. Tra le 12 fonti citate nella mozione c’è anche una sua citazione riguardo alla protezione verso terzi, che non ha mai detto, ma è comprovato che le due vaccinazioni offrono protezione ai bambini. Inaccettabile è l’affermazione che i bambini vengano usati come scudo farmaceutico. Le fonti citate nella mozione non sono metodicamente sufficienti, mentre alcuni documenti e direttive non vengono citati né interpretati in modo corretto, tra questi il piano di Risk management, che non è un piano di autorizzazione ma un piano di sicurezza. Non ci sono esiti scientifici nuovi che giustificherebbero un cambiamento relativo alla vaccinazione dei bambini con queste sostanze. Holzeisen si è detta sconvolta dalla presa di posizione di Messner, che è d’accordo a somministrare ai bambini sostanze i cui bugiardini parlano di rischio di miocarditi anche con esiti fatali: questa è una violazione del giuramento di Ippocrate e del codice di Norimberga. Ha aggiunto, tra l’altro, che negli USA i rischi di tali farmaci sono stati presi sul serio, ed è stata ritirata la raccomandazione per donne in gravidanza; l’EMA ha confermato che non c’è una protezione per terzi. L’assessore, che dovrebbe leggere gli studi di Fauci secondo cui la vaccinazione antinfluenzale non funziona, non dovrebbe invitare i bambini a farsi vaccinare come scudo per la popolazione - in questo modo viola l’art. 3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha chiesto a Holzeisen di presentare documenti piú comprensibili: quello in esame conteneva tantissime pagine e documenti tali da nascondere la parte dispositiva; Holzeisen ha respinto la critica. la mozione è stata respinta con 5 sì, 23 no e 1 astensione.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi presentato la mozione, trasformata in voto 43/25: Tutela della maternità in caso di aborto spontaneo o parto di feto morto (presentata dai conss. Knoll, Zimmerhofer, Atz e Rabensteiner il 17/10/2025). Sottolineando che la mozione era stata firmata da tutti i colleghi in Consiglio, Knoll ha chiesto con essa di incaricare la Giunta provinciale 1. di impegnarsi con determinazione a livello statale affinché nella nostra provincia le donne, in caso di aborto spontaneo o di parto di feto morto, ottengano le stesse tutele lavorative e della maternità previste quando il parto va a buon fine; 2. di elaborare, insieme alle competenti autorità in ambito sociale e sanitario nonché alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori, proposte per l'attuazione giuridica e pratica, nel quadro dell'attuale autonomia, di una relativa tutela della maternità anche a livello provinciale; 3. di vagliare misure volte a garantire alle donne e alle famiglie colpite da queste situazioni eccezionali un sostegno psicologico ed economico senza intralci burocratici. Nella primavera del 2025, ha detto Knoll, il Bundestag tedesco ha sostenuto un'iniziativa legislativa in tal senso, e in Austria diversi gruppi parlamentari hanno chiesto che le donne entrino automaticamente in congedo di maternità dopo il parto, indipendentemente dalla nascita di un bambino vivo o morto. Il congedo di maternità non solo tutela le donne dal punto di vista fisico, ma è anche un segno distintivo della dignità e del riconoscimento per la sofferenza vissuta e per una maternità che non culmina nella nascita di una nuova vita. Soprattutto in una provincia come la nostra, dove si attribuisce un grande valore alla famiglia e alla responsabilità sociale, questa lacuna nel sistema di tutela non è più ammissibile. Le donne che perdono il proprio figlio non possono vedersi costrette a tornare subito al lavoro o a usufruire di un congedo per malattia per poter beneficiare di un periodo di riposo. Sono necessarie norme giuridiche chiare che garantiscano il congedo di maternità, un congruo periodo di lutto e un sostegno psicologico.
Franz Ploner (Team K) ha sostenuto la mozione chiedendo di distinguere tra aborto spontaneo e parto di feto morto (dalla 22a/24a settimana di gravidanza): solo il secondo caso va registrato all'anagrafe, e la madre ha diritto alla tutela dalla maternitá. L’aborto spontaneo non viene registrato all'anagrafe, e solo su richiesta ede genitore avviene la sepoltura. C’è poi la questione dei bambini nati morti, di cui si sta discutendo per un congedo di malattia, che in Austria ora è possibile; anche in Germania la norma prevede una tutela della maternitá in caso di aborto spontaneo. In italia ci sono delle norme specifiche riguardo all'aborto spontaneo cui bisogna attenersi.
Waltraud Deeg (SVP) ha fatto riferimento alle aspettative emozionali di una donna in gravidanza, magari alla prima, e alla conseguente fragilitá successiva alla perdita del bambino; a volte le donne rientrano al lavoro senza che i colleghi sappiano. Bisogna riflettere su come dare alla donne il tempo di recuperare e di affrontare il lutto. ha chiesto quindi all’assesore se c’è già un sostegno psicologico, e suggerito di inviare la proposta in forma di voto a Roma.
Anche Myriam Atz (Süd-tiroler Freiheit), co-firmataria, ha fatto riferimento alla situazione emozionale in cui si trovano le donne quando scoprono di essere in gravidanza: la perdita del bambino anche in una primissima fase è una perdita notevole, e anche il partner ha bisogno di tempo. ha qiundi riferito che gli aborti spontanei riguardano una gravidanza su 7, chiedendo di sostenere quetse donne e famiglie.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ritenuto che una gravidanza sia qualcosa di privato ma anche un atto sociale, e che comunicare la fine della gravidanza è difficile, e le reazioni a volte sono evitanti.
La mozione invita a riconoscere quanto accaduto e dare un tempo per elaborarlo.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha sostenuto che l’argomento è tuttora un tema tabù. Se ora tutti i consiglieri hanno sottoscritto la mozione, questo rappresenta un segnale importante. Anche la denominazione è rilevante: ricevere un congedo di maternità non è la stessa cosa di una certificazione di malattia; va sottolineata la difficoltà delle donne che rientrano al lavoro dopo questa esperienza, davanti a un mondo che va avanti normalmente mentre loro hanno avuto questo trauma. Bisogna fare tutti i passi per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Quale consigliere, l’ass. Philipp Achammer (SVP) ha fatto riferimento a esperienze personali e sottolineato l’importanza di fare in modo che il tema non sia un tabù. Anche ogni bambino non nato fa parte della famiglia, e deve avere uno spazio dignitoso: è molto importante assistere psicologicamente le donne, ma anche le coppie.
L’ass. Magdalena Amhof ha detto di non aver mai vissuto, in 13 anni, un confronto così partecipato in Consiglio, e chiarito che il tema non deve essere un tabù. Le donne hanno diritto a un congedo dopo il 180. giorno, ma non prima, ed è qui che bisogna intervenire. La questione riguarda non solo la donna, ma anche la famiglia. Le reazioni delle donne sono differenti, alcune hanno bisogno di tornare subito al lavoro, altre hanno bisogno di tempo a casa. Importante era aver trasformato la mozione in voto.
L’ass. Hubert Messner ha fatto riferimento alla propria esperienza di medico neonatologo, e ribadito la grande preponderanza delle emozioni e il fatto che il tema sia tabù, soprattutto nel caso di parto di feto morto, che viene dato alla madre: si tratta di un notevole carico fisico e psicologico, che coinvolge anche il padre e la famiglia. se non c’è un accompagnamento, spesso si cade nella depressione. Va riconosciuto l’accompagnamento psicologico e al lutto, e anche la necessità di recuperare. In ospedale ci sono psicologi a questo scopo. In caso di parto prematuro ora c’è la tutela alla maternità, ma è stato difficile ottenerla. Sven Knoll ha replicato che la tutela emotiva non deve dipendere dal peso del feto, e che a volte la madre non si sente riconosciuta nel proprio dolore. Molti interventi erano stati anche personali; va riconosciuta la difficoltà delle donne di rientrare in situazioni quotidiane dopo l’evento vissuto, garantendo riconoscimento e rispetto. Ha ringraziato quindi per l’ampio sostegno. Il voto è quindi stato approvato con 31 sí (unanimità).
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha quindi presentato la mozione n. 152/24: Protezione preventiva dalle inondazioni in Alto Adige (presentata dal conss. Rohrer, Foppa e Oberkofler il 20/09/2024), emendata in accordo con il presidente della Provincia Kompatscher dopo la prima presentazione il 10 ottobre scorso, con lo scopo di incaricare la Giunta provinciale di 1. di redigere un piano di protezione dalle inondazioni che tenga conto delle zone di nascita dei corsi d'acqua e dei principali fiumi delle valli, al fine di meglio proteggere la popolazione dagli effetti dei cambiamenti climatici, e di analizzare in tale contesto le leggi e i regolamenti in vigore, presentando eventuali proposte di modifica, anche alla luce della direttiva alluvioni dell’UE e dei piani delle zone di pericolo; 2. di valutare, nel quadro di tale piano di protezione, in che misura a. i bacini artificiali già esistenti possano essere integrati nel piano di protezione dalle inondazioni come spazi di ritenzione dinamici; b. il ripristino della permeabilità del suolo nonché la realizzazione di opere edili e di sistemazione dei bacini siano in grado di garantire/incrementare la capacità dei corpi idrici; c. siano possibili ulteriori interventi di rinaturalizzazione dei corpi idrici e delle aree ripariali; d. siano necessarie ulteriori aree di ritenzione, regolate o meno, nonché grandi impianti di regolazione delle inondazioni; 3. di coinvolgere le diverse parti interessate nell'elaborazione di un piano di protezione da discutere, nell’ambito di un forum degli stakeholder, in particolare con i settori economici direttamente interessati (agricoltura, gestori di centrali elettriche, associazioni ambientaliste, ecc.) e gli enti pubblici (Comuni, ripartizioni provinciali, autorità di bacino, ecc.) nell’ottica di una gestione partecipativa del progetto; 4. di valutare le possibilità di ridurre il rischio di danno finanziario mediante una copertura assicurativa da finanziare con il contributo della mano pubblica. Nelle premesse della mozione, Rohrer ha ricordato che il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) perviene, nel suo documento di sintesi finalizzato alle decisioni politiche (Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability), alla seguente conclusione: “Le scelte e misure strategiche attuate nel prossimo decennio determineranno in quale misura i percorsi a medio e lungo termine produrranno uno sviluppo più o meno resiliente rispetto al clima.” Ora è il momento di agire.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha evidenziato i dati drammatici sul riscaldamento globale e la situazione geopolitica non ottimale, con il ritiro degli USa dagli Accordi di parigi: bisogna perció cercare di tutelare quanto raggiunto negli ultimi anni e cercare di prepararsi alle conseguenze del cambiamento climatico, che riguardano anche l’agricoltura. ha quindi ricordato che in Emilia Romagna di recente ci sono state due inondazioni, che provano le persone anche dal punto di vista psicologico.
Franz Ploner (Team K) ha fatto riferimento alla recente riunione dei Ministri della UE per promuovere la riduzione del cambiamento climatico e al forte impatto dell’Europa su questo cambiamento. Importante è anche una consapevolezza in ambito urbanistico, per scongiurare rischi futuri. la direttiva per la prevenzione delle inondazioni è stata oggetto di accordo tra gli stati membri per evitare e prevenire inondazioni soprattutto attraverso le opere edili: i corsi d’acqua dovrebbero avere maggiore spazio, andrebbero ricostituite le pianure alluvionali.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha detto che fortunatamente non si inizia da zero. Ora gli eventi si fanno più estremi e frequenti, il che è innegabile, e le conseguenze sono importanti anche a seguito della sigillazione del suolo. Ci vogliono anche misure di rinaturalizzazione. e su questo si è lavorato giá da anni. Ci sono state simulazioni, ed è possibile fare previsioni con gli attuali modelli di calcolo, quindi è possibile elaborare dei piani, che comprendono la realizzazione di bacini di ritenzione per accogliere le acque di esondazione, gli interventi sulle dighe, la de-sigillizazione. Queste misure prevedono anche dei rimborsi per i proprietari danneggiati. Ci si confronta poi con gli operatori economici e i gestori delle infrastrutture, valutando la ripercussione delle misure da adottare. Kompatscher ha aggiunto di aver firmato per la maggioranza. Si contatteranno i settori interessati e si discuterá con tutti i gruppi di interesse, e nell’attesa di elaborare il piano si adotteranno misure di rinaturalizzazione e protezione. Ovviamente, non tutti saranno contenti degli interventi. Rohrer ha ringraziato per l’appoggio e sottolineato che l’adattamento ai pericoli delle alluvioni è un dovere, non un’opzione., e su questo si è tutti d'accordo. La mozione è stata approvata con 27 sí e 2 astensioni.
Ultimo aggiornamento: 06/11/2025 11:27:49
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