ROVERETO (Trento) - Questo pomeriggio nella sala giunta di Palazzo Pretorio in piazza Podestà il Gruppo Emergency Trento ha consegnato alla sindaca Giulia Robol lo striscione ufficiale della campagna R1PUD1A, che verrà esposto all’esterno del Municipio: un gesto simbolico, ma dal forte impatto civile, che comunica con chiarezza un impegno collettivo: no alla guerra. La campagna di Emergency, nel suo riferirsi anche sotto l’aspetto grafico all’articolo 11 della Costituzione italiana, vuole non solo essere un accorato appello contro una rovinosa tendenza al riarmo ma soprattutto una ferma condanna della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Un assunto che appare oggi non così evidente come in passato. La proposta dell’associazione fondata da Gino Strada, attiva in tutto il mondo in progetti umanitari, inclusa la striscia di Gaza, non poteva peraltro lasciare sorda l’amministrazione comunale di Rovereto “città della pace”, che dei temi della pace e del ripudio della guerra ha fatto i tratti distintivi della propria linea politica. Soprattutto nell’anno del centenario della Campana dei Caduti, simbolo universale di pace e di ripudio della guerra.
L’adesione ufficiale alla campagna R1PUD1A è avvenuta il 15 luglio scorso con delibera della giunta comunale. Come ricorda Emergency nel suo appello: “il ruolo delle istituzioni locali è fondamentale: sono da sempre protagoniste della coscienza civile e del coinvolgimento della popolazione. In particolare, i Comuni, punto di riferimento per la cittadinanza, hanno la capacità di interpretare al meglio le istanze della società civile. Un Comune che ripudia la guerra e agisce in favore della pace trasmette un messaggio potente e concreto di speranza e impegno, dimostrando ai propri cittadini che l’amministrazione è al loro fianco nella costruzione di un futuro senza conflitti, per loro e per le generazioni future”. E ancora: “La nostra storia ci dice di non tacere, di impegnarci per abolire la guerra, di non perdere mai di vista le vittime… Non ci stancheremo di ripeterlo: Emergency ripudia la guerra, come tantissimi in Italia.
Con questa campagna è il Paese in prima persona a potersi esprimere. Perché il senso della Costituzione è inequivocabile e le persone possono darle nuova voce e farla vivere ancora. Perché dire ‘no alla guerra’ è ovunque un’aspirazione ma anche un modo per rispettare la storia del nostro Paese”.
“Per molti di noi l'impegno alla pace in generale è un impegno di politica amministrativa, oltre che di sensibilità culturale. E devo dire che oggi, per quanto questo sia un tema di cui si è sempre parlato, anche in termini di principi valoriali, ha assunto una profondità e una concretezza assolutamente emergenziale. Per cui lo schierarsi, il rendere esplicito da che parte si sta è diventata un'esigenza imprescindibile. Nonostante abbiamo la fortuna di vivere in un clima di pace sul nostro territorio, per quanto concerne il tema della guerra la mobilitazione a cui stiamo assistendo è un segnale a mio avviso molto positivo e incoraggiante”, ha commentato la sindaca Giulia Robol.
“Con questa presa di posizione il Comune ricorda l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione italiana: l'Italia ripudia la guerra. Non la condanna soltanto, non la critica timida, ma il ripudio, senza esitazioni. In un tempo segnato da tensioni crescenti e da conflitti che seminano dolore e distruzione, la voce delle istituzioni locali per la pace deve alzarsi con forza, senza compromessi. La pace non è una posizione comoda, né una scelta passiva. È lotta, è coraggio, è visione. Lo abbiamo visto domenica sera con tantissime persone a far rumore per rompere il silenzio su Gaza in piazza Loreto”, ha dichiarato il consigliere comunale con per Rovereto città della pace Tommaso Vaccari.
In un anno emblematico come quello del Centenario della Campana dei Caduti, e alla luce della legge 103/2006 che conferisce a Rovereto il titolo di “Città della Pace”, questa adesione rappresenta anche un appello alle altre realtà locali: unirsi in una rete nazionale di comunità che scelgono la pace. Singoli cittadini e cittadine, scuole, teatri, Comuni, enti pubblici e locali: tutti possono aderire alla campagna “R1PUD1A”.