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Pista ciclabile del lago d'Idro: interrogazione del consigliere Alex Marini

Trento - Il consigliere provinciale Alex Marini (M5S) ha depositato un'interrogazione al Consiglio provinciale di Trento per chiedere che la Giunta Fugatti si attivi per sostenere il completamento della ciclabile del lago d'Idro, connettendo la Lombardia al Trentino dal punto di vista cicloturistico e fungendo da volano per l'economia di entrambe i territori.


"Il completamento della ciclabile del Lago d'Idro - scrive il consigliere Alex Marini (nella foto) è uno degli interventi sul cui sostegno il Consiglio provinciale aveva incaricato la giunta - spiega Marini - allo stato però non risulta che i lavori stiano procedendo e la giunta stessa non sembra intenzionata a dar seguito ai suoi impegni. È dimostrato come le piste ciclabili portino grandi benefici economici ai territori che le ospitano, specie per quelli che stanno integrando la propria economia in senso turistico, come è il caso delle Giudicarie. È quindi ovvio ed evidente che il Trentino dovrebbe impegnarsi per sostenere lo sviluppo di interconnessioni ciclopedonali con le Regioni limitrofe. Nel caso del Lago d'Idro abbiamo addirittura un ordine del giorno del M5S approvato dal Consiglio, che va esattamente in questa direzione. La giunta però pare essersene dimenticata ed è per questo e per non perdere le opportunità economiche connesse allo sviluppo della ciclabile del lago d'Idro, che sono tornato a sollecitarli con un'interrogazione ad hoc".


Interrogazione
Nella Quarta relazione sullo stato di attuazione del programma per la XVI Legislatura (pagina 299) viene riportato il seguente passaggio: “In Trentino le ciclabili portano, secondo stime recenti (Federazione italiana delle associazioni ciclistiche) un indotto di circa 110 milioni all’anno. Ma le ricadute positive sono anche altre: maggiore sicurezza, riduzione della congestione stradale, riduzione dell’inquinamento. Questi sono temi anche più significativi, perché portano con sé un miglioramento della qualità della vita delle persone.
La rete cicloviaria provinciale trentina oggi si sviluppa su 12 itinerari per circa 450 chilometri e, nel 2021, ha misurato 2.500.000 passaggi, con un incremento del 13% rispetto al 2020. Si e1 stimato che nel 2021 son o stati percorsi circa 52.000.000 chilometri in bici e a piedi sulla rete cicloviaria trentina, comportando un risparmio di 3.700.000 litri di carburante e 8.500.000 kg di CO2 ed un risparmio economico di oltre 40 milioni di euro di auto equivalente”; riguardo agli interventi per la qualità e la sicurezza della rete ciclabile esistente, nella succitata relazione si fa riferimento a lavori da svolgersi lungo la ciclopedonale del lago di Ledro nel tratto fra gli abitati di Pieve e Molina di Ledro e al raddoppio in destra Adige della ciclovia dell'Adige nella tratta tra Nomi e Mori. Il costo
di tali interventi ammonta a 3 milioni di euro ciascuno. Ancora, la relazione si focalizza sulla Ciclovia interregionale del Garda, sul Percorso ciclopedonale della Valsugana, sulla Pista ciclopedonale di Fiemme e sulla Mobilità ciclopedonale in Vallagarina. Non una parola invece viene spesa per quanto riguarda la pista ciclabile del Lago d’Idro per connettere le Giudicarie con la provincia di Brescia; dalla ricerca “Ecosistema della Bicicletta”, realizzata da Banca Ifis, risulta che nel 2021 l’Italia sia stata il primo Paese europeo per produzione di biciclette, con più di 3,2 pezzi fabbricati e un fatturato del comparto che nel 2021 è cresciuto del +7,4% rispetto al 2020, attestandosi alla cifra di 1,6 miliardi di euro. Non solo.
Sempre secondo la ricerca di Banca Ifis, “nel triennio 2021-2023, l’incremento nella produzione di biciclette è previsto di oltre il 7% anno su anno. In vetta l’eBike che con un +25% arriva a rappresentare l’11% della produzione (in aumento dal 9% dal 2020). L’Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020.

L’aumento della domanda ha sostenuto anche i ricavi: +7.4% l’incremento nel 2021 sul 2020 e +7,3% la crescita media annua del fatturato dei produttori attesa nel biennio 2022-2023, alla fine del quale potrebbe superare 1,8 miliardi di euro. Il comparto italiano della bicicletta è caratterizzato da un alto tasso di innovazione: il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati proseguendo sul percorso dell’innovazione tecnologica”; quello del cicloturismo è di per sé un comparto economico estremamente interessante, non da ultimo per la sua capacità di integrarsi con altri comparti del settore dell’accoglienza, generando ricchezza diffusa sul territorio, unita a impatti ed esternalità ambientali assai meno negative di quelli connessi al turismo di massa tradizionale. Sempre secondo la ricerca “Ecosistema della Bicicletta”, di Banca Ifis: “4.900 percorsi adatti alle due ruote per una lunghezza complessiva di 90.000 km; 4.940 operatori turistici con un’offerta cicloturistica e 4.550 alberghi che mettono a disposizione servizi dedicati alla bicicletta. Sono alcuni dei numeri del cicloturismo italiano approfonditi nella ricerca. Sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, pari a circa il 16% della popolazione maggiorenne. Il Trentino-Alto Adige si dimostra come la regione più matura in termini di offerta turistica, e il Nord-Est la destinazione scelta più frequentemente
(32% tra le mete cicloturistiche). Se, come visto, l’Italia è un paese ricco di percorsi, non necessariamente dedicati, il vero punto di svolta è costituito dalla varietà dell’offerta: non può esserci cicloturismo senza servizi, che sono sempre più richiesti. 9 in totale i servizi usualmente inclusi nei pacchetti turistici e 4 quelli più utilizzati dal cicloturista: noleggio della bicicletta, tour di gruppo, alloggio e copertura assicurativa. Il servizio destinato a crescere di più è la guida turistica. Questo fermento porta il 90% degli operatori turistici italiani a prevedere una crescita dei ricavi da cicloturismo”.
Risulta che il progetto della ciclabile del lago d’Idro sia suddiviso in tre lotti, Ponte Caffaro - Anfo, Anfo - Idro e Idro - Vestone, ciascuno dei quali avrebbe un costo stimato in circa 3 milioni di euro. Risulta altresì che la disponibilità finanziaria per la realizzazione del primo lotto sarebbe stata garantita da Regione Lombardia e Comunità montana di Valle Sabbia ma che al tempo stesso il lotto Ponte Caffaro-Anfo, sarebbe stato bloccato da alcuni ricorsi in sede civile da parte di alcuni privati cittadini;
l’ordine del giorno 245/XVI “Progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d'Idro anche a livello internazionale”, del 6 agosto 2020, impegna la giunta provinciale a “a verificare modalità per sostenere e promuovere un progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d'Idro, attraverso forme di collaborazione tra le APT e i soggetti giuridici pubblici e privati operanti nei territori lombardi confinanti, incaricati istituzionalmente della promozione di tali territori”; ad avviso dell’interrogante sarebbe opportuno che la Provincia di Trento operasse per dare seguito agli impegni contenuti nell’ordine del giorno 245/XVI, anche prendendo le opportune iniziative per promuovere la realizzazione della ciclovia del lago d’Idro e garantire l’interconnessione di tale percorso con la ciclabile della Valle del Chiese, già realizzata a partire dalle sponde trentine del Lago d’Idro;
tutto ciò premesso, si interroga il presidente della Provincia per sapere
1. se intenda valutare la definizione di un accordo sugli investimenti di area vasta da realizzarsi nell’ambito dei collegamenti ciclopedonali tra la Provincia di Trento e la Provincia di Brescia, con particolare riguardo all’area del lago d’Idro e di Valle del Chiese e Valle Sabbia, al fine di favorire un impiego smart delle risorse destinate al Fondo Comuni Confinanti e di chiedere al Governo italiano di finanziare con risorse aggiuntive la progettazione di itinerari a lungo raggio tra le due province da integrare nella rete nazionale di percorribilità ciclistica;
2. in ragione dell’indubbia valenza interregionale del progetto di realizzazione di un percorso ciclabile che colleghi la parte lombarda del lago d’Idro a quella trentina, se ritenga acquisire informazioni aggiornate in ordine alla realizzazione del percorso ciclopedonale che dovrebbe essere realizzato lungo la sponda occidentale del lago d’Idro per collegare in sicurezza la Valle Sabbia con le Giudicarie;
3. se, nell'ambito delle iniziative di cui all'ordine del giorno 245/XVI, intenda promuovere l'itinerario cicloturistico della ciclabile del Lago d’Idro, in interconnessione con la ciclabile delle Giudicarie che prende il via proprio dalle rive trentine del lago d’Idro", consigliere provinciale Alex Marini (M5S).

Ultimo aggiornamento: 10/05/2023 00:53:33
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