Quinta Commissione: Fondazione campana caduti, scuola e zerosei
Inizio:
01/10/2025 dalle ore 13:00
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Fine:
01/10/2025 alle ore 13:45
IT
La Quinta Commissione permanente presieduta da Christian Girardi si è riunita nel pomeriggio a Palazzo Trentini per esaminare un ordine del giorno su tre punti. In prima battuta è stato “aperto” l’iter della petizione 5 concernente la reggenza della fondazione Opera campana dei caduti di Rovereto. Sono stati stabiliti i soggetti da ascoltare, in primis i proponenti della proposta e il reggente della Fondazione.
Al secondo punto l’”apertura” del disegno di legge 22 "Modificazioni della legge provinciale sulla scuola 2006" (proponente consigliere Degasperi). Anche per il documento del consigliere di Onda sono state fissate le audizioni integrando alcuni soggetti proposti dallo stesso Degasperi con altri suggeriti dai commissari.
A seguire, all’ultimo punto, è proseguito l’esame dei disegni di legge 20, 40, 41 e 32, rispettivamente di Vanessa Masè (Civica), Francesca Parolari (PD), di Michela Lupi (iniziativa popolare) e del consigliere Filippo Degasperi (Onda) sul sistema integrato dei servizi zerosei.
L’assessora competente Francesca Gerosa ha illustrato la proposta della Giunta emersa dall’approfondimento dei quattro ddl presentati, tutti molto diversi tra loro e non tutti in linea con le politiche intese dalla Giunta (in particolare i ddl Lupi e Degasperi che incidono sulle modalità organizzative o modificando i periodi di erogazione del servizio educativo. Il disegno di legge di Parolari porta una nuova impostazione cancellando le leggi esistenti e infine il ddl Masè propone un quadro normativo di cornice sui servizi zerosei che aggiunge senza togliere nulla all’impostazione attuale ed è quello preferibile. Gerosa si è basata dunque su quel testo, proponendo delle modificazioni di diversi livelli, alcune di semplificazione e accorpamento, altre più sostanziali (come lo stralcio del riferimento alle sezioni primavera, lo spostamento della progressività nelle transitorie finali con l’introduzione della legge a regime, l’introduzione di un maggiore risalto ai servizi integrati zerosei come elemento aggiuntivo all’interno del sistema, l’inserimento del concetto di “polo dell’infanzia”; la sottolineatura del ruolo di coordinamento e di monitoraggio dei progetti da parte della Pat anche attraverso un tavolo tecnico; disposizioni finanziarie per “dare gambe al ddl”. Gerosa ha svolto quindi un ragionamento sul termine “servizi educativi zerosei” sul quale ha già impostato gli emendamenti per modificare in tutte le leggi il termine “socio-educativi” con “educativi”.
Vanessa Masè (Civica) ha chiarito di aver condiviso le modifiche con l’assessora. Ha accolto il tema delle sezioni primavera e del superamento della progressività, così come la portata innovativa della proposta quando si parla di sistema integrato. Sono contentissima del fatto che si sia voluta abbattere la dizione “socio educativo” e mantenere la parola “servizi educativi” perché così si da al servizio il valore che ha davvero, ha detto. Bene anche il “polo dell’infanzia” e il coordinamento e monitoraggio a cura della Pat su tutti gli attori in campo. La consigliera della Civica ha inoltre ricordato il tentativo di unificazione con il testo Parolari, partendo dal superamento di posizioni politiche. A mio avviso, ha precisato, un tema così delicato come lo zerosei deve essere necessariamente introdotto in forma graduale e progressiva. Per questo ho scelto di non abrogare le leggi in vigore, ma di affiancarle all’interno di una nuova cornice. Auspico che si possano completare i lavori in maniera serena, ha concluso Masè, ringraziando tutti per il tempo dedicato all’argomento.
Lucia Maestri ha chiesto delle delucidazioni sul ruolo e il contenuto dei poli e sul rapporto tra la regia provinciale e i coordinamenti pedagogici. L’assessora Gerosa ha chiarito che il ruolo della Provincia rimane di regia attraverso i coordinatori su tutti gli zerosei attivati. Per quanto riguarda la costituzione dei poli il senso è quello di condivisione di pratiche e di confronto tra realtà vicine e contigue sul territorio (nidi d’infanzia e scuole d’infanzia).
La consigliera Francesca Parolari (PD) ha dichiarato con amarezza di prendere atto che la Giunta non ha voluto cogliere lo stimolo di rivedere normative che sono oggettivamente obsolete e che si potevano superare e adeguare ai nuovi modelli sociali. Il dispiacere non è per il mancato accoglimento di un ddl di riforma proposto dalla minoranza, ha aggiunto, quanto per la rinuncia a mettere mano a due leggi importanti. E’ servita comunque la riflessione e la discussione, sopratutto a livello di comunità, ha osservato. Dopo questa premessa Parolari ha notato che non si è colto il concetto di “poli per l’infanzia” contenuti nella sua proposta, pensate come strutture che accolgono “almeno” un servizio educativo per la prima infanzia. Le ultime riflessioni sulla giustificazione per non prevedere i comitati pedagogici territoriali, tra l’altro, sono a suo avviso particolarmente gravi: infatti, a livello nazionale i comitati rappresentano “il nodo del sistema educativo zerosei”, dove si elabora una visione e si crea una cultura pedagogica coerente che viene poi declinata nelle attività educative.
La signora Michela Lupi ha ripercorso il faticoso lavoro sotteso alla proposta di legge popolare, sottoscritta da ben 5865 firme. Un testo semplice, ma dal significato molto pregnante, che mira a ristabilire un equilibrio tra esigenze dei bambini, diritti degli insegnanti e coinvolgimento delle famiglie, ponendo la qualità educativa al centro. Ha espresso la sua profonda amarezza e delusione per il mancato ascolto e per la scarsa attenzione che è stata riservata al testo, che è quella di moltissimi insegnanti come lei che in questo percorso si sono sentiti sviliti e mortificati nel loro ruolo di educatori. Il ddl propone di modificare la legge vigente per ripristinare il calendario tradizionale della scuola dell’infanzia, con chiusura estiva a partire dal 30 giugno. La proposta nasceva dall’esigenza di riaffermare il ruolo educativo della scuola dell’infanzia, che rischia altrimenti di trasformarsi in un semplice servizio di custodia. Per Lupi, l’apertura obbligatoria a luglio ha infatti impoverito la qualità complessiva dell’offerta, riducendo il senso pedagogico della scuola, aumentando la burocrazia, causando accorpamenti di sezioni e spostando l’attenzione dal benessere e dalla crescita dei bambini a logiche meramente assistenziali.
Il consigliere Mirko Bisesti (Lega) ha apprezzato la bontà del confronto emerso sul tema e ha rilevato le ambiguità del PD nel mancato accoglimento di un percorso di unificazione dei due testi e insieme ha rimarcato la distanza dalla proposta Lupi che rappresenterebbe un passo indietro rispetto al sistema da lui stesso introdotto.
Michele Malfer (Campobase) ha riaffermato il valore educativo della scuola e respinto la visione assistenzialistica e di custodia. Ha inoltre espresso apprezzamento per il dibattito emerso che proseguirà nel corso dell’esame dell’articolato. Si è riservato il tempo per approfondire gli emendamenti ed entrare maggiormente nel merito della proposta così come modificata.
Gerosa ha annunciato in chiusura di stare lavorando -e quasi ultimando- un ddl di modifica alla legge 4.
Nella prossima seduta la Commissione completerà la discussione generale e affronterà l’articolato.
Ultimo aggiornamento:
30/09/2025 21:21:01