L'Agenda delle Valli

Galleria Civica Trento, Finissage Despotović e De Vivi

Inizio: 07/10/2025 dalle ore 18:00 - Fine: 07/10/2025 alle ore 20:00 IT
NEBOJŠA DESPOTOVIĆ
TUTTE LE NOSTRE VITE
A cura di Daniele Capra e Gabriele Lorenzoni 
Galleria Civica di Trento, 19 luglio – 5 ottobre 2025




Negli spazi della Galleria Civica di Trento il Mart organizza una doppia personale dedicata a due artisti contemporanei cresciuti in seno all’atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia: Nebojša Despotović e Barbara De Vivi.
Accomunati dal linguaggio pittorico figurativo, dai temi onirici e dalla raffinatezza tecnica, il mid-career Despotović e l’emergente De Vivi presentano due produzioni molto diverse tra loro che il mondo dell’arte contemporanea osserva con grande interesse.




Nebojša Despotović. Tutte le nostre vite

Ci sono momenti in cui non faccio nulla, ma solo osservo. 
Per me lo spazio bianco, il vuoto, è parte integrante dell’opera
Nebojša Despotović


Quella di Despotović è una pittura intimista, familiare, introspettiva
Negli ultimi anni l’artista ha messo da parte gli archivi di immagini che a lungo hanno ispirato il suo lavoro, per rivolgersi alla realtà più prossima, al quotidiano. 

È proprio la produzione più recente a costituire il percorso della Galleria Civica di Trento, a cura di Daniele Capra e Gabriele Lorenzoni. In mostra 14 lavori realizzati negli ultimi anni e mai esposti prima a cui si aggiunge un polittico monumentale prodotto per l’occasione: Nel giardino della mia vita, costituito da quattro grandi pannelli pittorici. Qui l’artista abbandona i colori sintetici, anti-realistici, e la pittura materica tanto presente nella sua opera e vira sui toni del seppia, del bianco e nero. Al contrario, non cambia la costruzione compositiva inquieta, scomposta. Che siano accese e vibranti o tenui e monocromo, le tinte scaturiscono da una profonda indagine biografica e trasmettono un’intensa carica emotiva. Tempi, immagini, pensieri si sovrappongono. Pur mantenendo una matrice figurativa, gli elementi si liquefanno, le forme diventano orme, le presenze suggeriscono idee. La superficie pittorica è tormentata da segni, abrasioni, incisioni. Attraverso una ricerca di natura espressionista, l’artista scandaglia l’animo umano, nelle sue dimensioni più profonde.

I soggetti ricorrenti degli ultimi anni sono i membri della propria famiglia: la mostra, concepita come un continuum emotivo e intellettuale, racconta il passaggio – non lineare – tra il lutto per la recente perdita della madre e la vita condivisa con la sua famiglia. Questo doppio asse temporale e affettivo – passato e presente, madre e figlie – non viene rappresentato come un semplice confronto di epoche, ma come una stratificazione complessa di identità e di sguardi sul mondo.

L’intero percorso è “un atlante visivo della propria intimità, un diario pittorico che si muove con discrezione tra i territori fragili della memoria familiare” scrive Lorenzoni alludendo tanto alle vicende personali quanto alla coscienza storica data dalle contingenze del presente – in questo senso il biennio della pandemia segna uno spartiacque nello stile di Despotović. 
Lutti e relazioni, memorie e assenze, si intrecciano in immagini sospese. Un vero e proprio grande autoritratto interiore nel quale, aggiunge Capra, “Le opere sono popolate da una tensione che rimanda costantemente all’esterno: il dramma dei Balcani negli anni Novanta, la condizione diasporica, la crisi del presente”.

Nel suo trattenere il tempo, nello spazio di un ricordo, Despotović indaga la vulnerabilità dell’essere umano. Secondo i curatori, è proprio questo confine tra pubblico e privato a rendere il suo lavoro di universale, accessibile: “Ogni storia personale è, in fondo, una storia del mondo”.


Il catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo di prossima pubblicazione edito dal Mart, con i contributi dei curatori Daniele Capra e Gabriele Lorenzoni e un dialogo tra l’artista e la giornalista Marina Lalović, Rainews24.


Bio
Nebojša Despotoviċ (Belgrado, 1982). Vive e lavora tra Treviso e Venezia. È docente all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nel 2011 si è laureato in pittura all’Accademia di Belle arti di Venezia, è stato uno degli artisti in residenza alla Fondazione Bevilacqua La Masa e ha partecipato al padiglione dell’Accademia in occasione della 54. Biennale di Venezia. 
Nel 2012 ha vinto il Premio Euromobil Under 30 ad ArteFiera di Bologna e il premio Mango Young Artist Award alla fiera Swab di Barcellona. L’anno successivo ha vinto il Premio Celeste, Raw Zone ad ArtVerona. Nel 2016 il premio Rotary, sempre ad ArtVerona. Nel 2019 è stato tra i finalisti del Premio Cairo (Palazzo Reale, Milano). 
Nel 2014 il Museo di Capodimonte a Napoli ha organizzato il talk Still life of Nebojša Despotoviċ curato da Angela Tecce ed Eugenio Viola. 
Nel 2015 la TRA Treviso Ricerca Arte ha ospitato La pelle del serpente, doppia personale di Nebojša Despotović e Enzo Cucchi. Nel 2020 il Museo Ettore Fico di Torino gli ha dedicato la prima monografica, The Golden Harp, a cura di Andrea Busto. 
Tra il 2017 e il 2023 ha collaborato con diverse gallerie, in Italia e all’estero – Trento, Milano, Mosca, New York, Pechino. 


Testo di sala
Nebojša Despotović (Belgrado, 1982) si è formato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ora insegna tecniche pittoriche. Vive e lavora tra Treviso e Venezia. La sua ricerca pittorica attraversa memoria, identità e stratificazioni del tempo, in un continuo dialogo tra autobiografia e storia collettiva.
Con Tutte le nostre vite, Despotović apre un nuovo capitolo della propria ricerca, intimo e riflessivo. Al centro, la casa: non solo spazio fisico, ma geografia affettiva, luogo d’origine dello sguardo. L’artista abbandona l’archivio visivo eterogeneo che aveva nutrito la sua pratica nei primi dieci anni di attività e si volge a un diario interiore, dove lutto e relazione, memoria e presenza, si intrecciano in immagini sospese. La pittura, densa e trattenuta, diventa gesto di ascolto, cura e resistenza.
Il polittico monumentale Nel giardino della mia vita, opera site specific che chiude la mostra, è un luogo dell’anima, un’eterotopia dove il tempo si stratifica e l’esperienza si fa racconto, un paesaggio mentale e simbolico, fragile e necessario, in cui ognuno può riconoscere un frammento della propria storia.
Galleria CIVICA Trento e ADAC
Via Belenzani 44
38122 Trento
T+39 0461 260224
T+39 0465 670820
civica@mart.tn.it 
www.mart.trento.it

Orari
Martedì–Domenica 10.00-13.00/14.00-18.00
Lunedì chiuso

Tariffe
Intero: 2 €
Gratuito: Mart Membership, bambini fino a 14 anni

Ufficio stampa e comunicazione 
press@mart.trento.it
Susanna Sara Mandice
T +39 0464 454124
M +39 334 6333148
Francesca Musolino
T +39 0464 454155
Silvia Guzzo
T +39 0464 454142

Il Mart ringrazia
Provincia autonoma di Trento
Comune di Trento
Comune di Rovereto

Partner della Galleria Civica
Rotari Trento Doc

In collaborazione con
Trentino Marketing
Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone

BARBARA DE VIVI
DUE DI DUE
A cura di Gabriele Lorenzoni, Carlo Sala
Galleria Civica di Trento, 19 luglio – 5 ottobre 2025




Negli spazi della Galleria Civica di Trento il Mart organizza una doppia personale dedicata a due artisti contemporanei cresciuti in seno all’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia: Nebojša Despotović e Barbara De Vivi. 
Accomunati dal linguaggio pittorico figurativo, dai temi onirici e dalla tecnica raffinata, il mid-career Despotović e l’emergente De Vivi presentano due produzioni molto diverse tra loro che il sistema dell’arte contemporanea sta osservando con grande interesse.



Barbara De Vivi. Due di due

Il Mart conferma la sua attenzione per i linguaggi del contemporaneo, ampiamente esplorati e promossi attraverso i progetti realizzati alla Galleria Civica di Trento, e presenta la prima mostra museale dedicata alla giovane artista veneziana Barbara De Vivi

Nata nel 1992 e formatasi all’interno dell’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, De Vivi predilige una pittura figurativa, mettendo in relazione motivi iconografici tradizionali con istanze personali, in un immaginario fortemente legato all’estetica contemporanea. Nella scelta dei soggetti, l’artista è guidata dall’immedesimazione emotiva, attraverso la quale crea connessioni tra esperienze private, topos della storia dell’arte e frammenti visivi provenienti dai media. 
Nel suo universo, intimo e potentemente risonante, la pittura e il disegno diventano strumenti di indagine psicologica ed esplorano le complesse dinamiche dell’identità, del corpo, delle relazioni affettive. Al centro il rapporto con la sorella, figura emblematica che si manifesta nelle opere come sdoppiamento, eco visiva e concettuale dell’artista stessa. In questo modo, De Vivi si cimenta con un tema, quello del doppio, profondamente radicato nella storia dell’arte e della psicanalisi, proponendone una nuova e personale interpretazione. 


La mostra
La mostra trae il suo titolo dal celebre romanzo di Andrea De Carlo, Due di Due. Dedicata alle vite intrecciate e divergenti di due amici, la storia evoca la complessità delle scelte e dei percorsi esistenziali dei protagonisti. In modo analogo, Barbara De Vivi, attraverso le sue opere, affronta il tema della dualità non solo in relazione al rapporto con la sorella, ma anche come metafora delle infinite possibilità che possono scaturire da ogni bivio della vita.

In mostra sono raccolte oltre 40 opere, tre le quali molte realizzate per l’occasione. Tra i lavori esposti, anche delle preziose carte inedite di grandi dimensioni. 

L’immagine guida del progetto proviene da un’ampia serie su carta di piccolo formato, confluita nel ciclo Disegni dall’archivio (2024/2025), e ritrae due sorelle che si abbracciano. Qui, come in altre opere presenti nel percorso espositivo, è evidente la riflessione sul tema del doppio come strumento formale per proiettare sé stessi su un altro soggetto e creare un punto di vista esterno su dinamiche umane, stati emotivi e psicologici. 
La sequenza di opere provenienti dalla stessa serie, esposte come un fregio continuo a sottolineare la continuità concettuale, senza negare il giusto spazio alla lettura di ogni singolo lavoro, accompagna il pubblico nell’universo di figure che popolano la pratica di De Vivi: frammenti di immagini, atmosfere e suggestioni che derivano da fonti visive diverse e plurali, a tratti oniriche, a tratti estremamente quotidiane.

Al ciclo Pressione appartengono alcune opere su carta di grandi dimensioni che hanno come soggetto il corpo femminile: le protagoniste di questi lavori sono collocate in un letto che è allo stesso tempo elemento fisico, reale, e spazio mentale, astratto.

La mostra presenta anche dipinti di grandi dimensioni, fra cui Sorelle 1: in questo caso la protagonista è collocata in uno scenario onirico. 


Il catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo di prossima pubblicazione edito dal Mart, con i contributi dei curatori Gabriele Lorenzoni e Carlo Sala e un saggio della storica dell’arte Miriam Rejas Del Pino.


Bio
Barbara De Vivi (Venezia, 1992) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e all’Universidad Complutense di Madrid. Dopo alcuni anni di permanenza a Newcastle Upon Tyne e Amburgo, nel 2025 si stabilisce a Venezia, dove vive e lavora. 
Negli anni ha partecipato a diversi programmi di residenza, tra i quali quelli promossi da Pilotenkueche di Lipsia, con il supporto del Fondo PSMSAD e Gängeviertel (Amburgo) nel 2023 e da Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia nel 2016. 
Ha partecipato e ricevuto segnalazioni in numerosi premi, vincendo il Premio Combat e il Premio Euromobil Under 30 nel 2018. 
Tra le sue personali: Controfigura alla galleria Poggiali di Milano nel 2025 e Flaming April al Mom Art Space di Amburgo nel 2023. Tra le mostre collettive: Sensing Painting al Castello di Rivoli nel 2023, Danae Revisited alla Fondazione Francesco Fabbri e Snap Trap a Palazzo Merulana nel 2021.


Testo di sala
Barbara De Vivi (Venezia, 1992) si è formata presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, all’interno dell’Atelier F, dove ha sviluppato una pratica pittorica e grafica che intreccia dimensione autobiografica e analisi critica delle immagini e dei processi identitari e di memoria.
La sua prima personale istituzionale propone un’immersione in un universo sensibile, dove identità, relazione e corpo femminile diventano materia di interrogazione e racconto. Al centro, la figura della sorella – presenza reale e simbolica – attorno a cui si dispiega un intreccio di immagini, memorie, frammenti mediatici e citazioni colte. Figure sdoppiate, corpi che si fondono, gesti ripetuti e riflessi costruiscono un atlante visivo della soggettività, dove il privato si fa eco universale.
Il titolo della mostra è mutuato dal romanzo Due di due di Andrea De Carlo e indica una chiave di lettura: la dualità come possibilità, come dialogo e come specchio. Le opere di De Vivi raccontano intrecci di storie personali, indagando le dinamiche di rappresentazione del sé, la messa in discussione dei ruoli di artista e modella, la consapevolezza del corpo come superficie su cui si iscrivono le emozioni, i ricordi e le influenze esterne.
Galleria CIVICA Trento e ADAC
Via Belenzani 44
38122 Trento
T+39 0461 260224
T+39 0465 670820
civica@mart.tn.it 
www.mart.trento.it

Orari
Martedì–Domenica 10.00-13.00/14.00-18.00
Lunedì chiuso

Tariffe
Intero: 2 €
Gratuito: Mart Membership, bambini fino a 14 anni

Ufficio stampa e comunicazione 
press@mart.trento.it
Susanna Sara Mandice
T +39 0464 454124
M +39 334 6333148
Francesca Musolino
T +39 0464 454155
Silvia Guzzo
T +39 0464 454142

Il Mart ringrazia
Provincia autonoma di Trento
Comune di Trento
Comune di Rovereto

Partner della Galleria Civica
Rotari Trento Doc

La mostra Barbara De Vivi. Due di due 
è stata realizzata grazie al sostegno di Galleria Poggiali, Firenze/Milano/Pietrasanta e al
generoso contributo dei prestatori e di quanti hanno supportato il progetto espositivo

In collaborazione con
Trentino Marketing
Azienda per il Turismo Trento, Monte Bondone
 
Ultimo aggiornamento: 01/10/2025 13:25:40