L'Agenda delle Valli

Consiglio provinciale trentino, documenti di mozione approvati dall’aula all’unanimità

Inizio: 08/10/2025 dalle ore 23:00 - Fine: 08/10/2025 alle ore 23:30 IT

Elaborare strumenti operativi per contenere il fenomeno degli incidenti in montagna (Manica), contrastare la diffusione dell’odio di genere in rete (Parolari), studiare interventi contro gli eccessi degli automobilisti sui passi (Guglielmi), aiutare gli anziani nelle pratiche digitali (Maule). Sono questi gli argomenti proposti dalle mozioni approvate stamane dal Consiglio provinciale in forma emendata, all’unanimità. Di seguito una nota sul dibattito emerso.


Mozione 265 (approvata)
Alessio Manica (Pd)
Strumenti per contenere gli incidenti in montagna
Con il suo documento, approvato nella forma concordata con la Giunta, il consigliere dem impegna a promuovere un confronto tra le strutture della Pat che si occupano di sicurezza in montagna e soggetti esterni come la Sat per elaborare strumenti operativi per la prossima estate per contenere il fenomeno degli incidenti in montagna. Sono stati stralciati i successivi punti.
Il presidente Maurizio Fugatti ha espresso la disponibilità a votare il documento, però in maniera separata premessa e dispositivo. La premessa sarebbe accolta, così come il punto 1. Non i punti 2, 3 e 4. Attualmente è infatti già in fase di valutazione il potenziamento e comunque non potrebbe essere immediato, ha chiarito. Il punto 3 chiede di mettere mano a tutte le informazioni per fare un’analisi, informazioni già accessibili alle strutture. In particolare i dati sulle uscite non emergenziali sono state recentemente condivisi e indicano un trend in leggero aumento delle uscite di soccorso. Per verificare tale fenomeno si stanno valutando strumenti di simulazione.
Il tema è garantire sicurezza, ha obiettato Francesco Valduga (Campobase). Il dato proposto da Manica è infatti impressionante: 100 vittime della montagna dal giugno in Italia di cui 20 in Trentino. Credo che qui si debba discutere, prima che di “cura”, ovvero di gestione dell’emergenza, di “prevenzione”. In un turismo che è attrattivo deve esserci anche l’educazione adeguata ad affrontare la montagna.
Un tema che va trattato in modo diverso rispetto a quanto proposto dal documento del collega, ha osservato Daniele Biada (FdI). L’acquisto di un elicottero a suo avviso non può risolvere il problema e comunque l’auspicio sarebbe eventualmente acquistarne o meglio noleggiarne uno che abbia potenzialità importanti, adeguato ad un territorio alpino come il nostro e capace di trasportare più persone. Quello che serve di più è la prevenzione, ha aggiunto. Roberto Paccher (Lega) ha sottolineato che sono aumentati gli incidenti in montagna ma sono aumentati fortunatamente anche i turisti che frequentano il nostro territorio ed è naturale che ci siano statisticamente più infortuni. Noi siamo all'avanguardia anche rispetto alla sensibilizzazione, ha aggiunto, ricordando a questo proposito che abbiamo 12 Apt che stanno lavorando per far passare l'approccio da tenere in montagna e guide alpine e volontari che si dedicano alla sicurezza di chi la frequenta. Questo per dire che va benissimo implementare le misure di sicurezza e se possibile arrivare a infortuni zero, ma la montagna trentina è già una delle più sicure.
L’assessora Giulia Zanotelli ha ricordato che dal 13 al 17 ottobre si celebra la settimana della protezione civile, un’occasione unica per sapere quanto si sta facendo in ordine a prevenzione e sicurezza. Sono una grande sostenitrice della formazione, ha aggiunto, ma abbiamo anche il tema di come sapersi comportare di fronte a calamità ed eventi, partendo dalle scuole e dai ragazzi. Bisogna far passare il messaggio che in montagna non si va con i tacchi e le infradito: su questo, anche per rispetto dei volontari, dobbiamo lavorare, ma come sistema trentino lo stiamo già facendo.
Nella replica Manica ha rimarcato di essere volutamente partito dalla considerazione di una situazione di eccellenza sia nel sistema di soccorso che di formazione. Non c’era la necessità di partire dalla bontà del sistema, dunque. La montagna non è dominabile, ha una sua pericolosità intrinseca alla quale ci si deve preparare. Il Trentino è in grado di soccorrere,ma si deve anche comunicare che l’ambiente va affrontato con la giusta preparazione. Il mio obiettivo era mettere a fattore comune gli attori sul territorio e se questo è stato accolto sono disponibile a rinunciare agli altri punti.
E’ intervenuta a sostegno della mozione Paola Demagri (Casa Autonomia) che ha apprezzato la focalizzazione sulla sicurezza a tutto campo e ha ringraziato per aver posto l’argomento. Bene che si sia trovata la convergenza, ha aggiunto Maria Bosin (Patt) su temi che ci riguardano molto da vicino. Ha suggerito di introdurre un supporto alle istituzioni del territorio, sul piano giuridico e tecnico, per far sì che la montagna sia fruibile senza troppe paure e chiusure motivate dalla paura.
La mozione è stata votata all’unanimità nella premessa e nel punto 1. Il proponente ha ritirato gli altri punti.

Mozione 267 (approvata)
Francesca Parolari (Pd)
Intensificare il contrasto al linguaggio d’odio nella rete
La mozione dell’esponente dem, approvata nella forma emendata condivisa con l’assessore Spinelli, impegna la Giunta a collaborare con il Comitato provinciale per le comunicazioni e con la rete provinciale dei servizi antiviolenza, composta da istituzioni ed enti del terzo settore, per approfondire la conoscenza del fenomeno dell’odio in rete contro le donne. Tale confronto dovrà servire a definire strategie di tutela, formazione ed educazione, a promuovere campagne di informazione e orientamento verso i Centri antiviolenza e a sviluppare strumenti di monitoraggio efficaci per osservare e contrastare la diffusione dell’odio di genere in rete.
Il presidente Fugatti ha rappresentato il parere favorevole alla formulazione concordata con l’assessore Spinelli.
Michele Malfer (Campobase) ha osservato che il tema riguarda la capacità di una società di difendere la dignità di una persona. Siamo immersi nell’universo parallelo dei social network che offre possibilità straordinarie, ma anche una zona grigia dove si annidano fenomeni inaccettabili che arrivano a forme odiose di violenza, ha argomentato. La risposta è un impegno strutturato ed organico che passa dalla legge applicata con vigore, ma anche dalla promozione di modelli sani di relazione fin dall’infanzia, ma anche nel mondo adulto. Quello educativo è il contributo più importante, ha aggiunto, condividendo a pieno i contenuti della mozione.
La consigliera Stefania Segnana (Lega) ha giudicato importante e necessario discutere di questi temi Consiglio provinciale. Ha apprezzato il documento e la condivisione della Giunta, ricordando quanto fatto nella scorsa legislatura sull’argomento. Ha citato a questo riguardo anche il corso organizzato da Tsm per i giornalisti sulla corretta comunicazione e pubblicazione di certi fatti. 
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha ringraziato la proponente per aver sottoposto il tema all’aula. Penso sia importante parlarne, ma anche invitare le altre donne a denunciare, ha suggerito, perché è solo così che si potrà fare lo switch rispetto a questo problema sempre più urgente e drammatico. 
Nella replica la consigliera Parolari ha ringraziato per la diffusa condivisione di contenuti ed obiettivi della mozione da parte dell’aula. Mi piace rilevare che sia uscito il tema dell’educazione e della formazione, ha aggiunto, un aspetto non del tutto scontato, perché accanto agli strumenti di repressione servono strumenti educativi o quanto meno formativi. 
In dichiarazione di voto ha espresso soddisfazione Paola Demagri che ha approvato la convergenza esprimendo al contempo l’auspicio che si riesca ad arginare un fenomeno odioso e deplorevole.
Voto favorevole con alcune precisazioni da Andrea de Bertolini (PD) che ha sottolineato come questo sia uno dei temi spia di questioni molto più ampie. C’è la necessità di intervenire su tutti i linguaggi di odio, ovvero su tutte le manifestazioni verbali che promuovano l’odio, senza focalizzarsi unicamente sulla questione femminile: il piano è contrastare qualunque forma di linguaggio di odio e da qui dobbiamo partire. Il tema è la prevenzione e strumenti di monitoraggio sono indispensabili.
Claudio Cia (Misto) si è associato alla riflessione del collega de Bertolini. La mozione deve essere l’occasione e il pretesto per ricordare che l’odio non ha genere, non ha stato sociale e riguarda purtroppo tutti i contesti e tutte le persone. Ha ricordato anche l’odio subito dagli stessi consiglieri nello svolgimento delle loro funzioni per dire che l’odio sui social è diventato un modo per esprimere il proprio pensiero.
Per Mirko Bisesti (Lega) tenere alta l’attenzione è fondamentale. La questione non è di genere, ed è politica e anche sociale, ha detto riferendosi alla recente accusa da parte del segretario di una sigla sindacale di piena complicità del presidente della Giunta e del capogruppo della Lega, con gli atti di disumanità che si stanno perpetrando a Gaza: anche questa è violenza, non di genere, ma violenza, ha dichiarato.
Paolo Zanella (PD) ha obiettato che qui si sta strumentalizzando una mozione che parla di altro per accomunare tutte le forme di violenza. Qui sono le donne in quanto donne ad essere vittime di violenza, quando c’è uno scontro politico, anche aspro è una cosa ben diversa.
Mi è dispiaciuto che tre uomini siano intervenuti generalizzando la problematica, ha replicato Eleonora Angeli; qui parliamo della violenza sulle donne e su questo dobbiamo lavorare.
La mozione è stata approvata all’unanimità.

Mozione 268 (approvata)
Luca Guglielmi (Lista Fassa)
Studiare interventi contro gli eccessi degli automobilisti sui passi
Il consigliere della Lista Fassa, con il suo documento approvato in forma emendata nella premessa e nel dispositivo, impegna il governo provinciale a proseguire nella definizione ed implementazione di iniziative condivise a livello sovra provinciale con politiche di contenimento degli eccessi e repressione dei comportamenti illegali da parte di automobilisti e motociclisti; a valutare, come già attuato nei tratti di competenza della Provincia di Bolzano, la previsione di limitazione oraria alle soste dei veicoli nelle piazzole a bordo dei passi dolomitici.
Michele Malfer ha apportato alcune precisazioni e alcune critiche sulla scrittura iniziale, ovvero la forma non emendata del testo di mozione. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra ambiente ed economia, ha aggiunto, ovvero fare delle Dolomiti un laboratorio che diventi esempio per le altre aree. Interessante lo stimolo offerto dal documento e ben venga un ragionamento collettivo che facciamo nostro e condividiamo, ha aggiunto.
Nella replica Luca Guglielmi ha chiarito la buona fede del suo documento. E’ innegabile che ,anche se non c’è una colpa diretta, il riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’Unesco ha innestato una maggiore diffusione della conoscenza del nostro territorio. E’ anche vero che la Valle di Fassa in questa cornice sta facendo la sua parte. E il codice della strada può intervenire per evitare spostamenti massicci in auto e contribuire a tutelare la zona. 
Maria Bosin ha ringraziato il collega Guglielmi per aver posto un tema, che va approfondito e gestito. Ridurre i picchi dei flussi turistici, concentrandosi sulla destagionalizzazione, potrebbe essere a suo avviso la soluzione, sensibilizzando, ma forse anche imponendo che il servizio venga ampliato.
La mozione ha registrato voto unanime.

Mozione 269
Chiara Maule (Campobase)
Aiutare gli anziani nelle pratiche digitali
La mozione della consigliera di Campobase impegna il governo provinciale a proseguire nell’attività di assistenza e di supporto fornita dagli sportelli già presenti sul territorio, anche grazie al servizio prestato dai facilitatori digitali, promuovendo campagne informative rivolte alle categorie più fragili in particolare gli anziani; a informare il Consiglio provinciale sull’organizzazione e sulle attività poste in essere, con particolare riferimento al numero e alle categorie di utenti assistiti.
Un tema molto sentito dalla Pat, ha precisato l’assessore Achille Spinelli: un supporto ulteriore che amplifichi quello che già si fa è accoglibile, ha detto.
Paolo Zanella ha definito quello in discussione un tema reale: c’è ancora un consistente gap nella popolazione, nella capacità di fruire degli strumenti digitali,sopratutto più l’età è avanzata. In questo momento è estremamente utile accompagnare le persone in difficoltà e porre attenzione all’argomento.
Il presidente Claudio Soini è intervenuto sull’argomento ricordando l’iniziativa “Parla”, messa in campo quando era sindaco ad Ala, che con l’aiuto del ragazzi del servizio civile prestava attenzione ed aiuto alle persone meno abituate all’utilizzo degli strumenti digitali.
Messo ai voti il documento è stato approvato all’unanimità.
Ultimo aggiornamento: 08/10/2025 20:47:32