Calceranica - E' arrivata l'antologia "Il lago nel cuore, Calceranica poesia", ed è stata recensita da Franca Molinaro, giornalista a Benevento. "Anche la pioggia ha sue parole / in questa sera lucida di grigi”, sono i primi versi della poesia di Laura Moser di Trento, vincitrice del Concorso Nazionale di poesia “Il lago nel cuore” ideato e curato da Alberto Pattini. Un evento che ha caratterizzato l'estate nella località trentina.

Da poco è arriva l’antologia di Franca Molinaro. Ecco l'introduzione di Gero La Vecchia: "Il testo ben curato da Alberto Pattini è ricco di poesia vera, versi scritti, sembra, con inchiostro terroso o linfa di bosco, perché l'uomo è fatto di territorio, di terra. Com’è vero questo! Mai in un’antologia tutti i poeti hanno siffatto afflato sul binomio poesia-territorio. Ed è il lago la musa ispiratrice come già in passato lo è stato per tanti poeti degni di alloro, citati da Pattini nella sua escursione storica che introduce il testo.
C’è una grande assortimento di poesia, per ogni gusto, ermetica, narrativa, epigrafica come quella di Vincenzo Bolia, qui si condensa un lirismo pittorico e coraggioso nell’utilizzo del dialetto complicatissimo della Liguria: E a man a man / quande a se smorta a neute / e a se descia l’anima / fassciau de sulitudine / pensieru? U spunta. E poi una poesia epica, Mirella Merino col suo dialetto della Valle del Sele (AV), immagina un’Atlantide sommersa nel lago dove “lu ver amor nu tene bisogn re te cambià”. Maria Teresa Venturi (VR) nella cornice del suo cuore condensa l’immagine del lago in brevi versi “L’è un leto griso / el lago, speio del ciel…/ ‘na bala ciara / coerse i me pensieri: / l’è el sol che se sconde / e fa caolea”. Con dolcezza struggente, recupera momenti passati Flavio Conci (TN) e i suoi pescatori di frodo che nascondevano le reti sotto il fieno, all’alba quando rientravano con qualche pesce da cucinare il giorno stesso, perché non v’era altro. Poi son cambiati i tempi, ora è luogo turistico ma nel cuore del poeta il lago è un monumento alla povera gente “custode de ‘na storia che no ghe più”. Pescatori moderni son quelli di Claudio Valcanover (TN) che hanno salame da mangiare se proprio non c’è pescato “…meio nar a cà a magnar salam / provam domani, che l’è bel temp tederai, empienin el zestel”.