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Sabato, 16 marzo 2019

Cividate Camuno, giornate Fai di primavera: incontro su Giuseppe Tovini e visita a Villa Malaguzzi

Cividate Camuno - Anteprima delle giornate Fai di primavera. Il Gruppo Fai Valle Camonica in collaborazione co0n il Comune di Cividate Camuno (Brescia) organizza un incontro per oggi - sabato 16 marzo - inizio alle 10 - su "Giuseppe Tovini: il coraggio delle scelte". Relatore Giacomo Scansi, già direttore del Giornale di Brescia alle 10 in sala consiliare di Cividate Camuno (Brescia).


Invece domani - 17 marzo - il Gruppo Fai Valle Camonica e Gruppo FAI Sebino Franciacorta organizzano l'anteprima delle giornate Fai di primavera a Villa Malaguzzi di Cividate Camuno con inizio alle 11,30.


GLI EVENTI


IL PROGRAMMA DEL 23 E 24 MARZO


Casa natale di Giuseppe Tovini
Via Palazzo, 41
Sabato 23, ore 14:30 - 18 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:30 - 18 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di: Volontari FAI
Situata nel cuore del borgo di Cividate Camuno, Casa Tovini ospitò l’infanzia e la giovinezza del Beato Giuseppe Tovini (Cividate Camuno, 14 marzo 1841 – Brescia 15 gennaio 1897). L’abitazione si presenta di matrice ottocentesca, nonostante si ipotizzi una prima costruzione avvenuta fra il XIV e il XV secolo, avvalorata dalla presenza di elementi di chiara matrice medioevale (oltre ad alcuni frammenti d’epigrafe nella serraglia al piano terra, colonne e capitelli del primo e del secondo piano in pietra simona che rimandano al filone architettonicomedioevale); successivi rimaneggiamenti l’hanno portata all’attuale conformazione. La facciata principale mostra tre piani a cui si aggiunge un sottotetto con sei ordini di aperture. Fra le finestre del primo piano è posta una lapide in ricordo di Giuseppe Tovini, oltre ad un balcone liberty di pregevole fattura. All’interno dell’abitazione sono conservati alcuni dipinti di famiglia appartenenti al filone del ritratto borghese di tendenza realista, oltre a statue e suppellettili di varia natura.
Casa Tovini ospitò l’infanzia e la giovinezza del Beato Giuseppe Tovini nato da Mosè e Rosa Malaguzzi (Cividate Camuno, 14 marzo 1841 – Brescia 15 gennaio 1897).
Dal 1927 fino agli anni ’70 una porzione di casa ospitò la filiale della Banca San Paolo fondata da Giuseppe Tovini.
Chiesa di Santo Stefano
Via Palazzo
Sabato 23, ore 14:30 - 18 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:30 - 18 (ultimo ingresso 17:30)


Visite a cura di: Volontari FAI
Arroccata sopra il colle del Barberino, la chiesa di Santo Stefano, che sorge sulla cima dell'omonima rupe, per gli abitanti di Cividate Camuno è la chiesa del patrono e degli antichi avi e domina buona parte del paese dal quale emerge la torre Federici. Dal sagrato, raggiungibile solo da una scalinata di settanta gradini, si può ammirare uno splendido scorcio sui fianchi della valle che degradano verso sud. Nelle estreme vicinanze sono visibili i resti di un’abitazione del I-IV sec d.C.
La sua fondazione conserva ancora tracce di muratura altomedievale con ciottoli e calce, alle quali si aggiungono le parti romaniche e quattrocentesche fino alle ultime modifiche avvenute nel settecento.
All'interno vi sono tracce d'affresco attribuite a Giovanni Pietro da Cemmo o alla sua scuola, databile agli ultimi decenni del XV secolo. Nella sacrestia sono invece presenti ex voto con Madonna, bambino, santo intercessore e donna implorante.
Osservando la chiesa si possono chiaramente notare gli interventi che hanno portato alla definizione attuale dell’edificio: dalle fondamenta di epoca alto medievale, all’abside romanica nel XII-XIII secolo, fino agli interventi di prolungamento e apertura di porte e finestre del Settecento.
Lo stesso campanile, oggetto di diversi rimaneggiamenti, ha ottenuto la sua forma attuale solo nel XVIII secolo, con l’inserimento sulla cima di una guglia a cipolla.All’interno della chiesa, sotto un pavimento grigliato, sono osservabili i resti di antiche strutture murarie che si riferiscono al primo edificio di culto.
Torre medievale “FEDERICI”
Piazzetta Bertolassi
Sabato 23, ore 14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)


Visite a cura di: Volontari FAI
Si tratta del più importante edificio medioevale di Cividate Camuno e con struttura, merlature ed elementi decorativi originali. Costruita attorno alla fine del XII sec., era inserita in un schema fortificato privato presente anche in altre aree del paese: torre con palazzo nobiliare e cortile , cinti da un muro da cui si aprivano due portali di accesso ancora oggi visibili. L'interno è costituito di sette livelli di cui uno interrato, e solo il piano terra è coperto da una volta a botte, mentre gli altri piani hanno impalcati in legno. La torre può ospitare il visitatore tramite un sistema di scale e piani interni che arrivano fino alla sommità (circa 40 m. di altezza) da cui ci si può affacciare godendosi il panorama della media Valle Camonica, il borgo di Cividate Camuno e parte dell’area archeologica romana del parco del teatro e dell’anfiteatro.

Come in altri edifici di Cividate (ad esempio l’antica Chiesa di Santo Stefano) anche nella torre vennero riutilizzati pezzi recuperati dalle importanti costruzioni di epoca romana presenti sul territorio.
Al suo interno è allestita in modo permanente un’interessante mostra etnografica sugli antichi attrezzi agricoli e sulla vita contadina di inizio ‘900.
Secondo una leggenda popolare è convinzione che nei sotterranei della torre si trovasse uno scrigno contenente un prezioso tesoro costituito dalla “gallina con i quaranta pulcini d’oro massiccio”; una tradizione antica ed ambientata in epoca longobarda (VI- VIII sec. ca.), ma che ancora oggi è ricordata da tutti, anziani e bambini del paese.
Narra la leggenda che la bella Ermelinda andò in sposa ad un principe longobardo portando in dote una gallina con 40 pulcini d’oro. Il principe ed Ermelinda governarono su Cividate con saggezza per molto tempo, fino a che i Franchi non discesero dalla Francia, giunsero a Cividate e, dopo una rovinosa battaglia, presero possesso della città. Gli invasori inutilmente cercarono la cassa con la dote di Ermelinda, ma da allora non se ne seppe più nulla. Dal medioevo ad oggi la tradizione orale tramanda il segreto che la gallina con i 40 pulcini d’oro si trovi sotto la torre…
Villa Malaguzzi
Via Laffranchini, 37
Sabato 23, ore 14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)


Visite a cura di: Volontari FAI
Fin dalla seconda metà del 400 i Malaguzzi sono proprietari del palazzo composto da due piani: il terreno e il nobile.
La facciata con due portici mostra arcate ribassate; numerose finestre con inferriate originali ornano la facciata al cui centro una meridiana recante il motto settecentesco: la casa Malaguzza per suo amore detta in quest’horologgio a tutti l’hore.
La facciata della casa assunse l’attuale aspetto grazie ad una ristrutturazione cinquecentesca mentre i successivi interventi furono rivolti prevalentemente ad abbellire il piano nobile.
Nella metà del 600 il palazzo fu arricchito degli affreschi della Sala Caminada al piano nobile, così come il grande camino della sala ornato dal blasone: il leone di San Marco senza ali su sfondo azzurro.
La famiglia Malaguzzi ha dato alla valle personaggi di rilevanza politica (Clemente fu Clemente, sindaco della valle dal 1670 al 1684), i altri si distinsero nella cultura e nella fede: Domenica Malaguzzi diede i natali al Beato Giuseppe Tovini.
Il giardino all’italiana che caratterizza gli esterni è ricco di fiori dalle diverse fioritura le fine di garantire sempre colore e armonia in pieno accordo con l’atmosfera della villa. Particolare interessante la presenza di canne palustri e palme a fianco di pini secolari.
L’ultimo della dinastia Stefano Malaguzzi ha lasciato il palazzo alla figlia Silvia storica dell’arte, che oggi ne custodisce le mura e i ricordi.


Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica -Via Roma, 29 - Cividate Camuno


Sabato 23, ore 14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Visite a cura di: Volontari FAI
Il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica è un Istituto di proprietà statale destinato alla pubblica fruizione creato con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare il patrimonio archeologico mobile di età romana proveniente da Cividate Camuno e dall'intero territorio della Valle.Oltre a conservare rilevanti testimonianze della vita romana nella Valle, ospita una delle tre repliche tuttora esistenti al mondo del tipo fidiaco dell'Athena Hygeia o portatrice di salute, realizzato alla fine del V sec. a.C. nell'Atene di Pericle. La statua di età augustea è uno degli esemplari più eloquenti della scultura colta diffusa nell'Italia settentrionale nei primi secoli dell'Impero. La scultura, acefala, in marmo greco, raffigura Minerva stante, avvolta in un ampio manto dal ricco panneggio, con egida a scaglie con Gorgone centrale e serpentelli penduli sul petto. In appoggio sulla gamba destra, la dea ha la sinistra piegata al ginocchio, scostata e leggermente arretrata.
Parco del Teatro e dell’Anfiteatro romano
Via Tovini, 1
Sabato 23, ore 14:30 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica 24, ore 10:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)


Visite a cura di: Volontari FAI in collaborazione con la Soprintendenza
La moderna Cividate Camuno sorge sulle vestigia dell’antica Civitas Camunnorum, centro più importante della Valle Camonica in epoca romana. Il paese di oggi riprende in gran parte l’impianto urbanistico dell’antica cittadina che aveva importanti funzioni di tipo strategico ed amministrativo e di cui sono stati riportate alla luce evidenze di edifici sia pubblici che privati. Tra questi rientra il Parco Archeologico Nazionale aperto definitivamente su un’area di circa 20.000 mq nel 2003 e che offre un eccezionale spaccato della città antica grazie ai resti dei due importanti edifici da spettacolo costruiti nel I sec. d.C.: l’anfiteatro (individuato nel 1984) e di cui sono state riportate alla luce per intero le strutture perimetrali ed il teatro (individuato nel 1972) la cui parte visibile è costituita per un terzo del totale. Il luogo scelto per la costruzione degli edifici attesta l’attenzione degli urbanisti romani nello sfruttare le possibilità offerte dal sito sia da un punto di vista paesaggistico che funzionale. La posizione degli edifici è splendida, sia dal punto paesaggistico che funzionale: addossati al colle del Barberino, teatro e anfiteatro si appoggiano al pendio naturale. Il complesso degli edifici da spettacolo è inoltre corredato da un lungo acquedotto che attraversa tutta l'area sovrastante l'anfiteatro e che doveva in origine servire l'abitazione preesistente al teatro e in un secondo momento convogliare acqua ai due edifici da spettacolo.

Ultimo aggiornamento: 16/03/2019 01:41:40
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