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Rapinarono imprenditore, tre bresciani arrestati

L'episodio risale al 26 aprile 2023 a Villongo, oggi l'arresto da parte dei carabinieri

Travagliato (Brescia) - Tre bresciani rapinano un imprenditore nella Bergamasca. Arrestati dai carabinieri: sono finiti in manette i due esecutori materiali un 51enne e un 58enne domiciliati a Brescia, e un 61enne residente nel Comune di Travagliato (Brescia), il complice che li attendeva in auto per garantire la fuga.
Alle prime luci dell’alba, i carabinieri della Compagnia di Bergamo, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari del comando provinciale di Brescia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti, accusati di rapina aggravata e lesioni aggravate.

I fatti risalgono allo scorso 26 aprile 2023, allorquando, nel Comune di Villongo, un imprenditore 67enne, Danilo Calissi, mentre stava rincasando, veniva avvicinato da due soggetti, con volto parzialmente travisato, che, rivolgendosi repentinamente alla vittima con il termine “scusa!”, lo colpivano violentemente con pugni al volto e calci alle ginocchia, tanto che la vittima cadeva a terra, continuando a venire ripetutamente colpita, sempre con calci e pugni.
Gli aggressori rubavano alla vittima un orologio di lusso del valore di circa 8mila euro, unitamente alle chiavi dell’abitazione e dell’autovettura, poi rinvenute nell’erba, a pochi metri dal luogo della rapina. Successivamente i due si davano a repentina fuga a bordo di un’autovettura condotta da un complice.
La vittima, a seguito delle ferite multiple riportate, veniva trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale d’Iseo, ove veniva dimessa con una prognosi di giorni 30. I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bergamo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, hanno visionato le telecamere di videosorveglianza al fine di acquisire elementi utili alle indagini, ciò consentiva nell’immediatezza di individuare l’autovettura con a bordo i tre rapinatori.

I successivi approfondimenti investigativi, condotti con attività tecnica e con metodi tradizionali, hanno permesso di appurare l’esatta dinamica dell’evento, rivelatosi, di fatto, non di una mera aggressione finalizzata a rubare l’orologio di valore, bensì di una vera e propria resa dei conti il cui movente è ancora in corso di accertamento.

Il Gip ha ritenuto necessario emettere la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre soggetti in ragione della significativa pericolosità sociale, alla luce della condotta particolarmente spregiudicata e lesiva, infatti ha rimarcato l’efferatezza del gesto posto in essere in pieno giorno, ai danni di una persona ultrasessantacinquenne, nonché le gravi lesioni che ne sono derivate.
Ultimo aggiornamento: 09/07/2024 08:00:36
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