Bruxelles – Da gennaio a oggi,
125 ciclisti hanno perso la vita sulle
strade italiane, con un aumento del 21,8% rispetto allo scorso anno. Quasi la metà delle vittime aveva più di 65 anni, e solo negli ultimi dieci giorni si sono contati sei decessi.
Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto risultano tra le regioni più
colpite. I dati sono dell’Osservatorio Sapidata-Asaps, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale.

“Questi numeri rappresentano una strage silenziosa, un dramma sottovalutato di cui nessuno parla,” dichiara l’eurodeputata di Fratelli d’Italia – gruppo ECR
Lara Magoni (nella foto). “Il ciclismo è passione, sport e libertà, ma chi sceglie la bici rischia la vita.
Penso in particolare alla Lombardia e alla provincia di Bergamo, dove il ciclismo è uno degli sport più praticati e radicati nella comunità: qui questa emergenza è ancora più drammatica”.
“Nonostante il recente inasprimento delle pene previsto dal nuovo Codice della Strada, il rispetto delle regole da parte di molti guidatori resta insufficiente. Troppi incidenti avvengono per negligenza, disattenzione e mancato rispetto sopratutto verso pedoni e ciclisti”.
“A livello europeo sono stati compiuti passi importanti, come la Dichiarazione sulla Bicicletta, l’inserimento dei ciclisti tra gli utenti vulnerabili e l’inclusione della mobilità ciclabile nelle reti TEN-T. Ma tutto questo non basta: ora serve un cambio di passo concreto”.
“Ogni ciclista morto è una sconfitta per tutti noi. L’Europa,” conclude Magoni, “non può più voltarsi dall’altra parte: deve agire con decisione, prima che altre vite vengano spezzate inutilmente. Nei prossimi mesi promuoverò un convegno al Parlamento Europeo per mettere al centro questa emergenza e proporre soluzioni concrete”.