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Raffica di denunce per violazioni alle norme Covid in Alto Adige

Bressanone - Raffica di denunce dei carabinieri per violazioni alla norme e prescrizioni Covid-19. Tre gli interventi più significativi in Alto Adige.


Isolato domiciliare va al lavoro: denunciato dai carabinieri
I militari della Compagnia Carabinieri di Bressanone (Bolzano), aliquota radiomobile e stazione di Naz-Sciaves hanno denunciato in stato di libertà un cinquantatreenne di Rio di Pusteria ipotizzando a suo carico il reato di inottemperanza a un ordine legittimamente dato dall’autorità sanitaria per contenere una pandemia, di cu all’articolo 260 del testo unico delle leggi sanitarie. Lo stesso uomo e la moglie sono anche stati sanzionati poiché inottemperanti alle norme sul “green-pass”.


I militari, impegnati nei quotidiani controlli per il rispetto delle norme vigenti per la prevenzione della pandemia da Covid-19, sono andati presso un minimarket in pieno centro storico a Bressanone per verificare che tutti i dettami delle leggi direttive nazionali e provinciali fossero rispettati.


Qui hanno scoperto che – peraltro presenti in loco acquirenti – l’addetto alle vendite aveva il green pass sospeso. La cosa appariva molto strana ai militari dell’Arma che sono andati alla fonte per verificare. Il responso di ASDAA/SABES è stato raggelante: il cittadino è in isolamento domiciliare fino al 11 dicembre. L’uomo quindi in barba al precetto dell’ASDAA anziché stare in casa è uscito per andare – ancor più grave – a lavorare in mezzo alle persone in un market pure di limitate dimensioni. Il rischio di trasmettere la malattia in tal caso è evidentemente altissimo.


I carabinieri quindi lo hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di inosservanza dell’ordine dell’autorità sanitaria.


L’indagato è stato altresì sanzionato pecuniariamente per 400 euro per la violazione dell’obbligo di certificazione verde sul posto di lavoro. Il suo datore di lavoro, che è pure sua moglie, è stato sanzionato amministrativamente per omesso controllo del green pass dei dipendenti, obbligo che gli discende dalle norme per la tutela della salute nei luoghi di lavoro in combinato disposto con quelle riguardanti la certificazione verde.


Senza “Green-pass” sui luoghi di lavoro, sanzioni dei carabinieri
I militari della Compagnia carabinieri di Bolzano, con le stazioni carabinieri di Renon e San Genesio Atesino, hanno sanzionato sei persone per la violazione delle norme sulla certificazione verde sui luoghi di lavoro.


Prima a San Genesio, in una falegnameria, i carabinieri hanno trovato un lavoratore bolzanino col “green-pass” scaduto. Per lui la consueta sanzione amministrativa pecuniaria.

Sanzione anche per il titolare poiché aveva l’obbligo di accertarsi della certificazione verde dei lavoratori dipendenti e non lo ha fatto.


A Renon, i carabinieri insieme agli ispettori del lavoro della Provincia Autonoma, prima si sono presentati a un bar, peraltro già ripetutamente sanzionato a novembre. Qui la titolare non solo era sprovvista di “green-pass” ma aveva anche omesso di controllarlo ai dipendenti, talché due dipendenti non avevano la certificazione, anch’esse sanzionate. E tutte e tre sono state sanzionate anche poiché prive di mascherina. Non solo, la titolare non aveva predisposto alcun dispositivo per la disinfezione delle mani nei pressi della cassa. Sono state tutte sanzionate anche per queste violazioni.


In un altro bar, sempre nel comune di Renon, territorio che appare distinguersi, tra quelli più vicini a Bolzano per il maggior numero di menefreghisti sulle norme anti-covid, il titolare dell’esercizio aveva omesso di controllare le certificazioni ai dipendenti – sanzionato – e una barista, dipendente, non aveva il “green-pass” ed è stata anche lei sanzionata.


Nella seconda giornata di vigenza delle nuove norme sulla certificazione verde rafforzata, i carabinieri della provincia di Bolzano hanno superato le mille persone controllate in 24 ore, contestando addirittura quindici sanzioni a utenti o dipendenti di esercizi pubblici o mezzi di trasporto (tra mancanza di mascherine e mancanza di “green-pass”) e sei sanzioni a titolari di esercizi (quasi 320 quelli controllati) e o datori di lavoro.


Isolato domiciliare va al lavoro: denunciato dai carabinieri
I militari del Nucleo antisofisticazioni e sanità (NAS) dei carabinieri hanno sanzionato la titolare di un centro benessere di Laives poiché priva di certificazione verde “green-pass”.


I militari dell’Arma, impegnati nel controllo, su scala nazionale, di palestre, centri benessere e centri medici per la lotta alla pandemia da covid-19, come disposto dal Comandante del Comando Carabinieri Tutela della salute di Roma, stanno setacciando l’Alto Adige in lungo e in largo alla ricerca di personale sanitario non vaccinato, locali pubblici non a norma e titolari e addetti senza la obbligatoria certificazione. Il primario compito dei carabinieri per la tutela della salute è – nomen omen – la protezione dei cittadini da tutte le minacce che possono arrecare danno alla loro salute, dagli alimenti guasti al mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie.


Ieri si dono presentati presso un centro massaggi e benessere di Laives. La titolare, impiegata nel centro, era senza certificazione verde. Inevitabile la sanzione amministrativa di 400 euro. La struttura non è stata chiusa poiché può essere mandata avanti in assenza della donna che però se si ripresenta sul posto rischia altra sanzione e addirittura rischierebbe la chiusura dell’esercizio.

Ultimo aggiornamento: 08/12/2021 18:38:43
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