Temù (Brescia) – Omicidio Ziliani, dalle perizie emerge che l’ex vigilessa di Temù (Brescia) è morta soffocata ed è stata sepolta tra il 7 e l’8 maggio 2021 vicino al fiume Oglio.
Nell’udienza odierna in Corte d’Assise di Brescia, presieduta dal giudice Roberto Spanó, sono stati sentiti i consulenti della Procura. Sono imputati di omicidio volontario e sottrazione di cadavere le figlie di Laura Ziliani (nella foto), scomparsa l’8 maggio di due anni fa e ritrovata cadavere l’8 agosto dello stesso anno, Paola e Silvia Zani e il fidanzato Mirto Milani.
All’inizio dell’udienza è stato sentito il consulente della Procura, Andrea Verzeletti, primario di medicina legale degli Spedali Civili di Brescia, che ha riferito: “Sul corpo non sono emerse fratture”. Secondo il consulente, Laura Ziliani è stata sepolta tra il 7 e l’8 maggio e nel corpo è stata riscontrata la presenza di tre diverse benzodiazepine. L’ipotesi del consulente è che Laura Ziliani sia stata soffocata con un cuscino o sacchetto e per questo non ci sono segni sul corpo. La ricostruzione del consulente è vicina alla versione data dagli imputati.
Durante l’udienza sono stati sentiti altri testi dell’accusa, il perito Michele Vitiello, che ha analizzato i dispositivi in uso alla vittima e ai tre in carcere, quindi il detenuto in cella con Mirto Milani, a cui sono state poste nuove domande dopo al deposizione della scorsa udienza, una vicina di casa di Temù e il medico di base.
Tra le novità che sono emerse dall’udienza: Laura Ziliani aveva subito – secondo i consulenti medici della Procura – il tentativo di avvelenamento a metà aprile 2021, tre settimane prima del delitto. Infatti nei capelli sono state trovate tracce di sostanze di benzodiazepine nei capelli.