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Maltrattamenti alla compagna, arrestato dai carabinieri nel Bresciano

Padenghe del Garda - I carabinieri della Stazione di Manerba del Garda, la scorsa settimana, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 50enne di Padenghe del Garda.


L’uomo è stato accusato di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata, lesioni aggravate ed abusiva videoripresa nei confronti della compagna convivente. I due avevano iniziato la loro relazione all’inizio del 2020 e fin da subito l’uomo ha assunto comportamenti vessatori e prepotenti nei confronti della compagna, tutti scatenati dell’estrema gelosia con il fine di stabilire su di lei un controllo ossessivo e dominante.


Queste alcune delle condotte contestate nel capo di imputazione: insulti, minacce, umiliazioni (come metterla in ginocchio, sputi etc), violenze fisiche varie, un rapporto sessuale costretto, inibizione a contattare i parenti.


L'indagato aveva installato anche due telecamere nascoste nella cucina dell’abitazione per controllare i movimenti della compagna, poi rinvenute dai carabinieri in fase di esecuzione della misura e ora sotto accertamento.

La successiva scoperta della gravidanza della donna è stato ulteriore motivo per l’uomo per continuare a maltrattarla poiché convinto che il bambino non fosse suo, portando la donna all'esasperazione e ad interrompere la gravidanza in ospedale.


In un’altra occasione solo la fortuna ha impedito un più tragico epilogo quando, al termine dell’ennesima discussione in novembre, l’uomo dapprima le infilava in gola il telecomando della TV, tentando poi di soffocarla con un sacchetto di plastica sulla testa.


Solo ad inzio gennaio 2021 la donna si convinceva a denunciare la storia ai carabinieri di Manerba dove, in lacrime, raccontava la sua terribile storia degna di un film dell’orrore. I militari si mettevano subito all’opera raccogliendo velocemente un gran numero di riscontri, in continuo contatto con il Sostituto Procuratore, Alessio Bernardi, della Procura della Repubblica di Brescia, che ha coordinato le indagini.


Applicato in pieno il protocollo “codice Rosso”. Rapidissime ed esemplari le indagini e la risposta delle Forze dell'ordine e dell’Autorità Giudiziaria: in circa 10 giorni infatti si è arrivati alla richiesta, emissione ed esecuzione dell'ordinanza del GIP del Tribunale di Brescia, Dottoressa Elena Stefana. L'indagato ora si trova in carcere e la donna in sicurezza.


Un ennesimo caso di violenza sulle donne, una vittima coraggiosa che ha trovato la forza di denunciare il suo incubo, con una risposta immediata dei carabinieri e dell’Autorità Giudiziaria.

Ultimo aggiornamento: 18/01/2021 23:39:26
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