Il corpo è stato trovato dai robot 500 metri a nord della storica «Casa della Trota» di Riva del Garda, in zona Sperone.
LE RICERCHE
I sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia, CNES, con l’ausilio dell’apparecchiature subacquea ROV, hanno trovato nel lago di Garda il corpo senza vita di Marco Boni.
Le attività di ricerca subacquea dei sommozzatori della Polizia di Stato, per volontà del Questore, hanno avuto inizio il 26 febbraio, quando un team di 5 operatori del CNES di La Spezia, hanno affiancato gli operatori del Nucleo Sommozzatori dei vigili del fuoco di Trento, le unità di ricerca del Commissariato di Riva del Garda, la locale Squadra Nautica, la motovedetta della Squadra Nautica di Peschiera del Garda e le unità cinofile della Polizia specializzate nella ricerca di resti umani immersi in acqua provenienti dalla Polizia Aerea di Milano Malpensa.
Le operazioni, particolarmente difficoltosa per le proibitive condizioni meteo e la scarsa visibilità dei fondali ispezionati, hanno reso necessario l’ausilio di apparecchiature elettroniche per la scansione dei fondali (scansonar) e del veicolo subacqueo filoguidato di ricerca (Remotely Operated underwater Vehicle).
Le ricerche che hanno interessato il lago sono continuate fino al rinvenimento del corpo avvenuto ad una profondità di circa 25 metri, cui è seguita l’operazione di recupero della salma. Tutte le attività di ricerca di Marco Boni, coordinate dal Commissariato, sono state gestite dal dirigente del Commissariato di Riva del Garda, Grasso, col contributo della Mobile diretta dal dottor Ascione per le attività investigative conseguenti.