La legge 69 del 19 luglio 2019, cosiddetto “Codice Rosso”, si inserisce a pieno titolo nel solco degli interventi legislativi volti ad assicurare e rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, mediante il potenziamento degli strumenti propri delle indagini di polizia giudiziaria e dell’azione giudiziaria, favorendo l’immediata instaurazione e progressione del procedimento penale consentendo, ove necessario, l’adozione, senza ritardo, di eventuali provvedimenti cautelari, così come è accaduto nell'ultimo caso di Brescia.
L’uomo - 55enne, bosniaco - è responsabile del reato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna; infatti, la donna da quando aveva comunicato a D.L., la fine della loro relazione sentimentale, è stata sottoposta ai comportamenti ossessivi dell’uomo, il quale in più occasioni, la aspettava sotto casa, la seguiva, la minacciava di morte, le sputava addosso e la ingiuriava. I comportamenti, nel recente periodo, erano diventati sempre più pericolosi, tanto da indurre la donna a staccare il campanello del citofono e ad uscire accompagnata da un amico e solo dopo aver verificato l’assenza dell’uomo sotto casa. Anche a seguito dei numerosi interventi effettuati nei scorsi giorni dal personale delle volanti, che hanno raccolto un quadro indiziario tale da indurre la Procura di Brescia a richiedere al Gip un provvedimento di misura cautelare in carcere. Gli agenti della Squadra Mobile di rescia si sono messi immediatamente alla ricerca dell’uomo - 55enne, bosniaco - che è stato intercettato nel pomeriggio di ieri nel centro di Brescia e rinchiuso nel carcere di Canton Mombello.