Lo scorso 30 dicembre alle 3 circa, un 51enne di Chiari (Brescia), gravato da numerosi precedenti penali e già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, mediante un sito web di annunci contattava una cittadina originaria dell’Est Europa di 37 anni, invitandola presso la propria abitazione di Chiari, per una prestazione sessuale a pagamento, pattuita in 250 euro.
Avendo constatato che l’uomo versava in forte stato di alterazione psicofisica per uso smoderato di alcol, la ragazza decideva di restituirgli il denaro, rifiutando la prestazione sessuale, precedentemente accordata, ma il cliente prima la minacciava con un grosso coltello da cucina, impedendole di lasciare l’appartamento e successivamente la percuoteva per costringerla a cedere alle sue avances.
La malcapitata, temendo seriamente per la propria vita rimaneva seduta sul divano, cercando di farlo impietosire e desistere e solo dopo circa tre ore, approfittando di un momento di distrazione dell’aguzzino, mediante il proprio telefono cellulare riusciva a segnalare la propria posizione ad un’amica, la quale avendo intuito il pericolo, richiedeva l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Chiari.
I militari accedevano presso l’abitazione, liberando, la ragazza, ancora in evidente stato di shock e costretta poi a ricorrere alle cure mediche avendo riportato a seguito della violenza patita “trauma cranico e facciale”, con alcuni giorni di prognosi.
Il responsabile della condotta criminosa veniva arrestato per i reati di sequestro di persona, violenza sessuale, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, avendo tentato di aggredire e minacciato i militari intervenuti.
Gli operanti, nel corso di perquisizione personale e domiciliare eseguita rinvenivano e sequestravano un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina ed il coltello da cucina, precedentemente utilizzato per minacciare la donna.
Al termine degli accertamenti e delle relative formalità di legge l’uomo veniva associato presso la Casa Circondariale “Nerio Fischione” di Brescia. Il G.I.P. del Tribunale di Brescia convalidava l’arresto applicando nei dell’arrestato la misura cautelare della custodia in carcere.