l’uomo attualmente si trova in carcere in attesa di giudizio.
CONTRASTO BRACCONAGGIO - I fatti descritti si sono verificati mentre le pattuglie dei Carabinieri Forestali di Vobarno e Gavardo svolgevano gli ordinari servizi di controllo sull’esercizio dell’attività venatoria e di contrasto al fenomeno del bracconaggio, attività nelle quali i Reparti sono particolarmente impegnati in questo periodo e che, solo nell’ultima settimana, hanno portato alla denuncia in stato di libertà di 15 persone per reati in materia venatoria, commessi principalmente nei Comuni di Montichiari, Pozzolengo, Vobarno, Mazzano, Desenzano, Serle e Puegnago.
La violazione più comunemente riscontrata è costituita dall’impiego di richiami acustici elettromagnetici, mezzo di caccia non consentito: in un caso, in particolare, due cacciatori occultavano due richiami acustici all’interno di una gabbietta contenente un esemplare impagliato di tordo, subito notato dagli operanti. Altra violazione comune è costituita dall’utilizzo di richiami vivi privi di anello identificativo inamovibile ovvero muniti di anello alterato o contraffatto. Inoltre si sono riscontrati ulteriori illeciti inerenti la detenzione delle armi (omessa custodia di armi e porto abusivo di armi da fuoco).
Nell’ultima settimana i Carabinieri Forestali hanno elevato sanzioni amministrative per un importo di oltre 2.000 euro per violazioni della normativa sulla caccia per mancato rispetto delle distanze da strade e fabbricati, caccia in forma diversa da quella prescelta, omessa annotazione sul tesserino regionale della fauna abbattuta; infatti la Legge 157/1992 prevede che la fauna selvatica stanziale e migratoria abbattuta deve essere annotata sul tesserino venatorio subito dopo l'abbattimento, e non al termine della giornata di caccia.