Una montagna come luogo spirituale dove godere della bellezza del paesaggio, del silenzio e delle emozioni che la natura sa offrire, ma poi ci si imbatte con frequenza in comportamenti che vanno nella direzione opposta e che, a mio avviso, offendono la montagna e sviliscono il contesto naturalistico, oltre che mettere in pericolo la fauna selvatica”.
“L’inverno – si legge nella lettera - è il momento di maggior vulnerabilità per la fauna a causa delle difficoltà di alimentazione e di spostamento su terreni innevati. Qualsiasi forma di disturbo, soprattutto quelle più invasive, rappresentano concreti fattori di minaccia e di stress per gli animali, la cui tutela è prioritario interesse della gestione di un Parco naturale”.
“Si ritiene – prosegue la lettera - che un territorio che offre opportunità di vivere la natura vera a pochi passi da occasioni di divertimento e intrattenimento, legati a località di forte richiamo, possa e debba puntare a distinguere le due cose e non per forza voler omogeneizzare le proposte portando, anche in quota o nei luoghi più riservati, le caratteristiche del divertimento di massa. Eventi come i concerti all’aperto, i fuochi d’artificio o le manifestazioni motoristiche possono opportunamente rimanere concentrate nell’ambito del paese, del fondovalle e dei luoghi maggiormente urbanizzati. Mentre l’occasione di frequentare ambienti in quota, foreste e rifugi, dovrebbe essere caratterizzata dalla sua più grande ricchezza: il silenzio, la lontananza, l’isolamento, la lentezza, il paesaggio ed il rispetto delle componenti che lo caratterizzano”.
Non si vuole, dunque, porre l’accento sui divieti di emissione di suoni e di rumori capaci di molestare la fauna, che tutti dovrebbero conoscere, bensì invitare ad un ragionamento ampio. Manifestazioni musicali di massa che prevedono l’utilizzo di impianti di amplificazione e spettacoli pirotecnici (petardi e fuochi d’artificio), non valorizzano affatto l’unicità delle nostre montagne, ma tendono ad omologarle ad ambienti urbani finendo così per svilire i tratti distintivi del patrimonio naturale.
“Siamo assolutamente consapevoli – concludono Masè e Trotter - delle differenze evidenti tra strutture localizzate nel contesto di piste da sci ed impianti di risalita, rispetto ad altre incastonate nel cuore di foreste e laghi, ma crediamo sia fondamentale che venga condiviso un approccio finalizzato al rispetto della montagna ed alla esaltazione della sua genuinità perché è il patrimonio naturale che contraddistingue il nostro territorio e lo rende unico.”.