"L’idea del triangolo - ricorda Barbara Crimella - nasce proprio da questa stessa valle che sembra assumere le sembianze di un’ipotetica torre capace di proteggere ed elevare lo spirito al pari della scultura a triangolo che tocca cielo e terra".
Al termine del cammino di Carlo Magno - davanti al municipio di Carisolo - è stata collocata la grande statua "Re LoCar", realizzata dallo scultore Tomaso Vezzoli.
PARCO DELLE TERME - La terza installazione a Darfo Boario, dove c'è la presenza dei pneumofori di Taxodium nel parco delle Terme. I pneumofori raccolgono l'ossigeno in superfice per condurlo nella linfa dell'albero poiché le radici affondano nella sorgente delle acque termali in ambiente asfittico. I riccioli in fieno simulano il germoglio delle felci e nello stesso tempo ricordano i rami dell'albero della vita di Gustav Klimt opera coetanea all' epoca di costruzione delle Terme di Boario, in stile Liberty del primo Novecento. "Acqua che genera vita, arte che riflette sulla bellezza della natura in un luogo sul Cammino di Carlo Magno dove il nostro progetto Locar prevede interventi artistici di vario genere per creare un parco sculture rivolto al pubblico del turismo lento e consapevole", sostengono Daniela Gambolò e Barbara Crimella.
IN FUTURO - L'obiettivo di LoCar arte in cammino è realizzare un parco sculture che unisce due regioni, Lombardia e Trentino Alto Adige, che attraversa la Valle Camonica, Val di Sole e Val Rendena, aperto al pubblico e che si affianca ai 200 chilometri del cammino di Carlo Magno ideato e geolocalizzato dai camminatori Andrea Grava e Antonio Votino. Inoltre spunta l'idea di creare un diario di viaggio capace di raccogliere testimonianze, ma allo stesso tempo unire luoghi, popoli, tradizioni, attività, dando risalto a nuove tecnologie e ricerche scientifiche del territorio attraverso la creazione di opere di arte e l'integrazione di complementi urbani progettati da giovani designer, conferenze di interesse storico, scientifico, medico e filosofico, attività interdisciplinari che coinvolgano enti sportivi, associazioni di sostegno ai disabili e malati, anziani e anche gli stessi giovani presenti lungo tutto il percorso. Inoltre dare valore alle piccole realtà che possono così assumere una nuova identità.
"Il piano - concludono Barbara Crimella e Daniela Gambolò - prevede l’istallazione di altre opere che verranno realizzate nei prossimi 5 anni in un processo di valorizzazione culturale che interesserà l'intero cammino di Carlo Magno, attraverso un disegno di riconversione territoriale, a disposizione dell’intera collettività, che rappresenterà di fatto un “unicum” a livello nazionale, che intreccia ambiente, arte e storia".