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Giovedì, 23 marzo 2023

Val Daone, Marini: "Trento acquisti i terreni di Cimbergo, Paspardo e Saviore al confine"

Val Daone (Trento) - Le aree e i pascoli al confine tra la Val Daone e Valle Camonica sono al centro di un'interrogazione presentata dal consigliere Alex Marini (Movimento 5 Stelle) al presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder.


Nel documento il consigliere provinciale trentino Alex Marini (nella foto) parte dalla Storia: "Al di là delle creste di spartiacque, ci sono da una parte le comunità bresciane di Val Camonica, dall’altra quelle trentine della Rendena e di Breguzzo. Le une e le altre avevano ab immemorabili diritti e proprietà in Val di Fumo, ed è naturale che fosse così, perché finché non c’era la strada e si doveva andarci a piedi, ci si arrivava più facilmente da Cimbergo, Paspardo o Valle di Saviore che dalla Valle del Chiese. Quelli di Rendena vi portavano i loro armenti dalla Valle di San Valentino attraverso il Passo delle Vacche. Gli uomini di Daone però lavorarono e lottarono per occupare tutta la loro valle. Nel 1457 acquistarono dai Lodron i fienili di Manón, a metà valle; dai medesimi Conti comperarono, nel 1563, tutto il territorio montano della Nova che dal corso del Chiese sale fino al gioiello alpino del Lago Casinei (2.059 m.). Poi quando si trattò di spartire prima l’utilizzo o poi la proprietà del territorio della Pieve, puntarono sempre al territorio che stava alle loro spalle. Nel 1492, quando Colombo mise piede in America, comperarono da Darè e Iavrè i loro diritti in Val di Fumo. I camuni invece ci sono ancora. Mantengono la proprietà di una decina di malghe, per lo più ridotte a ruderi o trasformate in bivacchi. Nel 2007 gli abitanti di Saviore votarono un referendum consultivo per dire Sì o No alla vendita dei loro 9.500.000 metri quadri di terreno alla Provincia di Trento che aveva offerto 3.700.000 euro. Vinsero i No.

La tradizione racconta che nel 1606 quelli di Saviore salirono in massa alla Casina delle Levade, tagliarono i garretti agli armenti, poi presero i mandriani trentini e li soffocarono nella caldaia del latte. Cesare Battisti vide sulla porta della malga una croce con l’iscrizione che ricordava il terribile delitto. Oggi non si legge più, è sepolta sotto il mucchio di sassi dell’antica cascina. Di là, a due passi, gli alpini hanno eretto tre anni fa un altare di granito a ricordo di un’altra sofferenza, quella patita dalle truppe italiane e austriache che su queste cime si fronteggiarono per tre anni nella Grande Guerra”;


tali informazioni storiche sono anche utili al fine di inquadrare la questione della possibile cessione alla Provincia di Trento delle proprietà ancora a oggi in possesso dei Comuni bresciani in Val Daone.


In alternativa sarebbe doveroso che le amministrazioni pubbliche trentine richiamassero dette municipalità alla debita condivisione della gestione, al coordinamento delle attività di tutela e alla compartecipazione di costi e benefici afferenti alle proprietà di cui sopra;


tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia per sapere
1. quale sia l’entità delle proprietà dei Comuni di Cimbergo, Paspardo e Saviore dell’Adamello sul territorio della Valle di Daone e la stima al valore di mercato e al valore catastale;
2. quale sia lo stato dell’arte delle trattative per la cessione delle proprietà dei Comuni bresciani di Cimbergo, Paspardo e Saviore dell’Adamello alla Provincia autonoma di Trento;
3. se vi siano forme di coordinamento, compartecipazione dei costi o condivisione dei benefici dei Comuni di Cimbergo, Paspardo e Saviore dell’Adamello con la Provincia di Trento, gli enti locali e le società partecipate della Provincia nella gestione del patrimonio immobiliare di loro proprietà sul territorio trentino con particolare riferimento a strade, malghe, pascoli, risorse idriche e foreste della Val di Daone e della Val di Fumo".


di A. P.
Ultimo aggiornamento: 23/03/2023 04:34:50
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