EDOLO (Brescia) - Scoppia il
caso dei treni a idrogeno:
Alstom ha sospeso la
produzione di treni a idrogeno destinati alla
Francia, in quanto il governo francese non ha più dato incentivi pubblici su quel progetto. “E' scoppiata la bolla dell'Idrogeno”, è questo il titolo della stampa francese in questi giorni.

Sorge una domanda:
"Cosa accadrà per i treni destinati alla linea Brescia-Iseo-Breno-Edolo?. "I contratti saranno rispettati", è la risposta di chi in Lombardia sta gestendo il progetto "treni a idrogeno" e dell'azienda. La questione "treni a idrogeno" divide la Valle Camonica e Regione Lombardia e le reazioni non mancano.
Dario Balotta, responsabile trasporti Europa Verde e co-portavoce di Brescia:
"Si dimostra sempre più sbagliata, costosa ed inefficiente la scelta di Trenord e di Regione Lombardia di lanciarsi nella tecnologia dei treni ad Idrogeno.“E' scoppiata la bolla dell'Idrogeno”, è questo il titolo della stampa francese in questi giorni. Quella dei treni ad idrogeno rischia di diventare una tecnologia obsoleta ancor prima di svilupparsi. Alstom, l'unico produttore europeo, ha deciso di sospendere la produzione dei treni ad idrogeno, in quanto il governo francese non fornisce più i sussidi pubblici per la loro realizzazione. Un duro colpo per Alstom, il costruttore dei treni Coradia stream, che ora deve riconvertire l'attività con conseguenze ancora più grandi per le poche aziende acquirenti, tra cui Trenord. L'azienda lombarda aveva acquistato 14 treni in due trances (6+8). Già la sostituzione dei treni regionali a idrogeno, forniti da Alstom in Bassa Sassonia nell'estate del 2022, non prometteva niente di buono, visti i guasti quotidiani. Sono stati quindi sostituiti da treni diesel e a batteria. Ora, prima ancora di cominciare le “corse prova” dell'unico esemplare arrivato nel deposito di Rovato della Brescia Iseo Edolo che dovevano cominciare la primavera scorsa, la strada per Trenord si dimostra in salita, sarà un salasso per la spesa pubblica e non porterà alcun miglioramento ai pendolari della Valle Camonica e Lombardi".
Paola Pollini, consigliera regionale M5s Lombardia: “
Ancora una volta il tempo conferma che, purtroppo, avevamo visto giusto.
Più volte, sostenuta da esperti del settore, avevo avvertito in merito all’insostenibilità del progetto denominato "H2iseO" inserito nel più ampio e futuristico progetto di una Hydrogen Valley Camuna, arrivando addirittura a chiedere l’intervento della Corte dei conti per il possibile spreco di denaro pubblico. Tuttavia il progetto, sostenuto dal centrodestra che governa la Lombardia, sembrava andare avanti per l’appunto come un treno. Oggi la decisione di Alstom di chiudere la divisione che si occupa della produzione dei treni a idrogeno, cambia ogni scenario. La decisione di fermare la produzione di questo tipo di convoglio, che per altro sembra arrivare dallo stop dei finanziamenti pubblici del governo francese - e questo dovrebbe dirla lunga su l'insostenibilità economica della tecnologia - pone immediatamente la rilevanza della questione ai vertici di FNM/Trenord e soprattutto di Palazzo Lombardia, poiché blocchino immediatamente la fornitura della seconda tranche di otto convogli che Alstom si era impegnata a fornire. Soprattutto blocchino la realizzazione degli impianti di Iseo ed Edolo per la produzione dell’idrogeno.
L’azienda si è impegnata a rispettare gli accordi presi, ma il punto non è tanto se o quando questi treni saranno forniti a FNM, quanto piuttosto chi si occuperà della manutenzione o anche solo della gestione delle problematiche e dei guasti in futuro, dal momento che Alstom ha deciso dal giorno alla notte di eliminare un’intera divisione produttiva?
"Provocatoriamente - conclude Pollini - prima di questa notizia, ho sempre affermato che i treni a idrogeno sarebbero durati due o tre anni, per via dei costi di gestione degli impianti di produzione dell’idrogeno e dei convogli stessi, insostenibili perché quantificati in forte ribasso rispetto il prezzo reale di mercato.
Con questa decisione Alstom di fatto abbandona i convogli finora prodotti, condannandoli allo status di ferrovecchio non appena si verificherà il primo guasto. Una costosissima fregatura rifilata dall’azienda d’Oltralpe a Regione Lombardia, che rischia di trovarsi sul groppone un costosissimo e inutilizzabile giochino.
Ciò che continuiamo a ribadire da mesi è stato ora messo in chiaro anche dal CEO di Alstom Henri Poupart-Lafarge: “La tecnologia dell'idrogeno non è ancora pienamente matura. Le prestazioni delle celle a combustibile stanno migliorando, ma c'è ancora molto da fare". Sipario. Non ancora, adesso il centrodestra lombardo spieghi il motivo per cui non è stato capace di vedere ciò che invece da tempo risultava già chiaro a molti”.