Un atto questo che ancora oggi gli abitanti di Magasa e Valvestino combattono in tutte le sedi, compresa Roma, attraverso petizioni e referendum popolari volti a tornare ad essere Trentini.
La realizzazione di questa opera dimostra, oltre ogni possibile critica, che l’autonomia può e deve lavorare per unire le popolazioni e operare sempre per il bene comune che, a volte, deve andare oltre l’interesse territoriale, coniugando il senso di appartenenza al nostro territorio, alle nostre montagne e valli, con la capacità di stringere rapporti e di costruire un futuro fatto di solidarietà.
Un’opera che va oltre i confini provinciali e tende allo sviluppo di quello che è lo spirito europeo delle regioni dei popoli il cui esempio per eccellenza è l’Euregio che, guarda caso, si fonda proprio sull’impronta di quello che era il Tirolo storico.
L’investimento previsto dalla Provincia ha come primo obbiettivo quello di valorizzare il sistema montagna, togliendo da un sostanziale isolamento i comuni sopra menzionati, agevolando da una parte le opportunità lavorative e la qualità di vita dei loro cittadini. Una volta realizzata l’opera in pochi minuti potranno essere nella valle del Chiese per servizi, lavoro e altre esigenza di vita quotidiana. Un investimento messo a disposizione attraverso il Fondo per comuni confinanti. Il Fondo è uno strumento importante per la promozione di uno sviluppo più equilibrato ed armonico nelle aree di confine fra Trentino, Alto Adige, Veneto e Lombardia. È quindi inaccettabile che il collega Marini sostenga l’inutilità di questa importante opera pubblica con l’intento di fa credere che quelle risorse possano essere utilizzate per i comuni trentini. Il fondo è frutto di un accordo con il Governo nazionale e deve perfora essere speso per progetti dedicati al sostegno delle realtà confinanti.
Ritengo fondamentale lavorare per trovare soluzioni alternative che possano portare alla realizzazione di quest’opera. È necessario che, al di là della semplice demagogia volta a bloccare quest’opera, si tenga realmente conto di tutte le motivazioni che hanno portato la Provincia Autonoma di Trento e la Regione Lombardia ad accordarsi per realizzarla", sottolinea Lorenzo Ossanna.