E ancora Corepla, il Consorzio nazionale che si occupa della raccolta e del riciclo degli imballaggi in plastica e il gruppo Pro.mo, che ha fornito le stoviglie in polipropilene, monouso e perfettamente riciclabili, utlizzate durante i tre giorni di festa.
Quel lavoro collettivo, studiato e pianificato in ogni detaglio la primavera scorsa, ha portato oggi a un risultato concreto e tangibile e non ci riferiamo solo ai giochi colorati del parco di Sopramonte, donati dal Comitato Organizzatore dell’Adunata, da Corepla e Pro.mo al Comune di Trento. L'altro grande traguardo raggiunto è il risparmio, realizzato grazie al riciclo dei rifiuti, in termini di acqua, materie prime, energia ed emissioni di Co2.
«Una grande soddisfazione – commenta il presidente Pinamonti – non solo perché abbiamo continuato il percorso di sostenibilità avviato durante l’Adunata di Treviso, quando dalla plastica riutilizzata si sono ricavate 68 panchine. Ma anche – continua Pinamonti – perché abbiamo coinvolto più ambiti della società, dagli studenti ai richiedenti asilo ai lavoratori socialmente utli. Siamo orgogliosi di essere Alpini al servizio della comunità e di aver donato questo parco giochi. Ringraziamo i nostri partner per averci accompagnato lungo il percorso».
«Il dono di un parco giochi in plastca riciclata è la dimostrazione più evidente del valore della circolarità di quanto produciamo e consumiamo - dichiara Massimo di Molfetta, Corepla -. Per il Consorzio L’Adunata degli Alpini è stata una straordinaria occasione di sensibilizzazione: la praticità, la leggerezza, la versatilità e l’igienicità della plastca – per citare solo alcune delle sue caratteristiche - la rendono materiale ideale per event di questo tipo, con grande affluenza di pubblico. Ma la plastca va utilizzata e gestta in modo intelligente solo dal corretto conferimento di piatti, bicchieri e degli imballaggi in plastica possiamo dare avvio a un riciclo di qualità».
Per il sindaco di Trento Alessandro Andreatta la donazione è il culmine di «un percorso virtuoso attivato dall'AeA di Trento che, privilegiando la collaborazione con il sostegno al lavoro, l'alternanza scuola lavoro e l'integrazione con i richiedenti asilo, è riuscita nell'impresa di valorizzazione di un rifuto che si trasforma in un momento di gioia e vitalità per i nostri ragazzi. Un plauso particolare per l'ennesima volta alla nostra sezione AeA e a tutti i volontari alpini e non che hanno partecipato al progeto».
ALCUNI DATI
Il progetto prevedeva 100 punti di raccolta rifiuti presidiati sparsi nella “zona rossa” dell’Adunata. I punti di raccolta erano supportati da dieci punti verdi posti ai margini della zona interdetta al traffico, e quindi facilmente raggiungibili dai mezzi di Dolomiti Ambiente. A piedi i volontari facevano il lavoro di sosttuzione dei bidoni pieni con quelli vuoti mentre nelle ore notturne venivano svuotati i container dei punti verdi. Un sistema che ha funzionato alla perfezione per oltre il 76%.