TRENTO - Nella Giornata internazionale contro la violenza alle donne, il Consiglio provinciale di Trento c'è e si schiera con forza. Stamane i lavori dell'aula sono cominciati con un minuto di silenzio chiesto dal presidente Claudio Soini. Tutti i consiglieri avevano appuntato al petto un bel fiocco rosso, opera dei ragazzi del Cfp Centro Moda Canossa di Trento, coinvolti in questo gesto simbolico dalla Commissione pari opportunità fra donna e uomo.
La sua presidente, Marilena Guerra, era in Consiglio questa mattina e ha appunto accolto gli studenti accompagnati dal direttore del centro di formazione, Michele Filippini, e dalla docente Giuliana Oliva che cura il progetto Tailored. Una bella mobilitazione, che il presidente Soini e la vicepresidente Mariachiara Franzoia hanno voluto favorire, sostanziando così il chiaro messaggio dell'assemblea legislativa a favore delle donne.
Nell'atrio di palazzo Trentini, sede istituzionale del Consiglio, è stata anche collocata la sedia rossa simbolo della violenza di genere (nella foto in sala Depero erano presenti le consigliere provinciali: Eleonora Angeli, Michela Calzà, Paola Demagri, Michele Malfer, Vanessa Masè, Chiara Maule, Francesca Parolari, Stefania Segnana, Giulia Zanotelli).
Il presidente Claudio Soini ieri al convegno in sala Depero
Il presidente Soini ha anche aperto in sala Depero, assieme al presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti, i lavori del convegno che ha illustrato l'approfondito dossier con i numeri 2024 della violenza contro le donne in Trentino.
"Su questo fronte d'impegno - ha detto in quest'occasione - il Consiglio provinciale è molto attivo, come provano le recenti leggi provinciali, gli ordini del giorno, le mozioni approvate in materia, con l'introduzione di misure concrete per la tutela degli orfani (9 dal 2021 ad oggi hanno ricevuto un assegno di 10 mila euro, n.d.r.) e per l'autonomie delle donne oggetto di molestie e violenze. Serve andare oltre le risposte emergenziali, serve lavorare per la costruzione in positivo di relazioni buone e basate sul rispetto reciproco. Occorre che ad agire sia una filiera che parte dalle istituzioni e si estende ai servizi sociali, al terzo settore, ai centri antiviolenza, alle forze dell'ordine. Si sta lavorando bene e voglio ringraziare tutte le figure che concorrono a intercettare il disagio e il bisogno".