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Mercoledì, 20 gennaio 2021

Smog, Bergamo e Brescia prime in Europa per morti

Brescia - Brescia e Bergamo hanno il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) più alto in Europa. E' il risultato di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l'innovazione spagnolo e dal Global Health Institute.


LA RISPOSTA DELLA REGIONE: "DATI VECCHI"


"Dal 2015 ad oggi la qualità dell'aria in Lombardia è migliorata, e dal 2018 la media regionale dei valori del Pm 2.5 è al di sotto del limite europeo di 25 µg/m³". Lo afferma l'assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentando lo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Utrecht, del 'Global Health Institute' di Barcellona e del 'Tropical and Public Health Institute' svizzero. Studio pubblicato sulla rivista 'The Lancet', secondo il quale Brescia e Bergamo hanno il tasso di mortalità da particolato fine (Pm 2.5) più alto in Europa.


DATI VECCHI - "Abbiamo approfondito le analisi e le conclusioni emerse dallo studio - dice Cattaneo - e possiamo rilevare alcune osservazioni. In prima battuta, lo studio fa riferimento a dati vecchi, che risalgono al 2015. Come già segnalato dai sindaci della città interessate. I dati di Arpa Lombardia documentano come dal 2015 al 2020 le concentrazioni del Pm 2.5 si sono ridotte in tutta la Lombardia. In particolare nelle stazioni di Bergamo e Brescia si è registrata una riduzione del 20%".


VALORI EUROPEI RISPETTATI DAL 2018 - "In secondo luogo - precisa l'assessore - dal punto di vista ambientale i valori limite posti dalla direttiva europea sono di 25 µg/m³. Lo stesso studio dichiara valori per Brescia e Bergamo, come per le altre città lombarde interessate, sono solo di poco superiori rispetto a questo limite: 26 µg/m³ pwe Bergamo e 27 µg/m³ per Brescia. Il paragone invece viene condotto col valore ben più basso (10 µg/m³) previsto dall'Organizzazione mondiale delle sanità, che non ha valore normativo, ma che risponde alla preoccupazione ?di massima tutela della salute'. Giova ricordare come dal 2018 in tutta la Regione Lombardia è stato rispettato il valore limite di 25 µg/m³. In particolare nelle città di Brescia e Bergamo tali limiti vengono costantemente rispettati da tre anni consecutivi".


NON CONSIDERATI FATTORI OROGRAFICI E MEDEO-CLIMATICI - "Terzo osservazione. Lo studio - spiega Cattaneo - non considera in alcun modo le diverse condizioni strutturali, di natura orografica e meteo-climatica.

Sappiamo bene però, come abbiamo sempre evidenziato, che il Bacino Padano è uno dei più inquinati d'Europa, anche perché patisce condizioni strutturali più penalizzanti, che non possono essere paragonate ai valori di altre città europee che invece sono collocate su coste ventose o su aree meno condizionate negativamente dai fattori orografici".


STUDI CONDOTTI SU BASE ASSUNZIONI STATISTICHE E NON RISCONTRI FATTUALI - "Questi studi - afferma l'assessore Ambiente e Clima di Regione Lombardia - sono sempre meritevoli di considerazione e noi cerchiamo sempre di approfondirne i contenuti. Siamo ben consapevoli che c'è una correlazione tra qualità dell'aria e malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare. E che questo comporta dei rischi per la salute. Al tempo stesso, sappiamo che questi studi sono condotti sulla base di assunzioni statistiche e non di riscontri fattuali. Stimano infatti le morti presunte e non calcolate le morti effettive. Pertanto, le assunzioni che fanno non sono direttamente generalizzabili e applicabili in tutti gli ambiti, senza tener conto dell'interazione con altri fattori di rischio".


IMPEGNO DI REGIONE LOMBARDIA - "Il miglioramento della qualità dell'aria registrato in questi anni in Lombardia - prosegue Raffaele Cattaneo - è anche frutto di un impegno di Regione che prosegue da oltre due decenni. Nel Piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria (Pria) abbiamo adottato un complesso di politiche che agiscono su diversi fronti. Dalla mobilità al riscaldamento a biomasse: che incide molto di più sulle emissioni di particolato. Fino alle emissioni provenienti dagli spandimenti in agricoltura, che generano particolato secondario. Ma iI nostro impegno per una migliore qualità dell'aria non si ferma qui. Abbiamo appena messo in campo quest'anno 100 milioni di euro di incentivi per sostituire i veicoli più inquinati a livello pubblico commerciale e privato, per agire sugli impianti di riscaldamento degli edifici pubblici, per installare colonnine di ricarica elettrica. Ed altre iniziative di questo tenore".


DISPONIBILITÀ MINISTRO COSTA A INCONTRO CON REGIONI BACINO PADANO - "Apprendiamo infine con favore dagli organi di stampa - conclude l'assessore Cattaneo - una disponibilità da parte del ministro Costa a incontrare le Regioni del Bacino Padano, per discutere i temi che riguardano la qualità dell'aria. Una disponibilità che abbiamo chiesto da tempo e che fino ad ora non ha trovato riscontro. Anche perché sulla qualità dell'aria c'è una procedura d'infrazione che coinvolge l'intero Paese e che ha bisogno d'interventi significativi e straordinari anche a livello nazionale. E questo mal si concilia con il fatto che nella bozza del Recovery plan non c'è traccia di alcun intervento specifico nel Bacino Padano".

Ultimo aggiornamento: 20/01/2021 13:10:33
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