Trento - Anche in questa seconda giornata di proiezioni al 72° Trento Film Festival verranno consegnati due dei quindici riconoscimenti speciali offerti da associazioni o enti partner del Festival, attribuiti da giurie indipendenti. I premi saranno consegnati in occasione della proiezione del film vincitore, direttamente in sala.
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Il Premio EUSALP. Quello che mi tiene qui al soggetto che ha saputo cogliere lo spirito che supporta la Macroregione alpina, ovvero le tematiche quali la sostenibilità, l’inclusione, è stato assegnato a Velovelodico di Alessandro Anderloni (Italia/2024/70'). «Per la capacità, attraverso un'innovativa costruzione del film, di saper valorizzare gli aspetti pregnanti e positivi del vivere in montagna e dello stare in comunità anche grazie all'importanza delle iniziative culturali e della collaborazione intergenerazionale. Velo Veronese diventa simbolo di tutte le comunità di montagna, soprattutto quelle fuori dai circuiti del turismo di massa, che, in epoca post-covid, possono diventare oggetti di interesse per qualità della vita e opportunità di chi cerca rifugio dal caos della città.
Il film, secondo la giuria, ha il pregio di far rivivere, senza nostalgia, l'infanzia di chi è nato nei piccoli paesi alpini e, per chi invece è nato in città, di farne percepire con piacere e una punta di invidia la genuinità»: così ha scritto la giuria, composta dall’Assessore provinciale alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori (che sarà presente in sala per la consegna del premio), insieme a Mauro Casotto, Barbara Centis, Luca Ferrario e Ileana Olivo. Una menzione speciale è stata assegnata a Contadini di Confine / Grenzbauern di Michele Trentini (Italia/2024/72') «per aver focalizzato l'attenzione su una delle attività tipiche della montagna che, ancora oggi, rappresenta un elemento fondamentale per la cura e la valorizzazione delle Alpi».
Velovelodico ottiene anche Il Premio Museo etnografico trentino San Michele, assegnato all'opera cinematografica che con rigore documentario etno-antropologico ha saputo meglio rappresentare gli usi e i costumi delle genti di montagna . Nella motivazioni la giuria – composta da Ezio Amistadi, Armando Tomasi e Luca Faoro ha scritto: «”Inutile cercare, il tuo paese resta quello dell’infanzia”: questo l’emblematico esergo di Velovelodico, fil rouge che soggiace ai vissuti sapientemente narrati attraverso un dialogo profondo, intimo tra Anderloni e tredici voci che si intrecciano tessendo un velo. Velo che, sottile, accarezza le emozioni, le speranze, le esperienze forgiate dalla vita in montagna che si confronta tra passato, presente e futuro». I premi saranno consegnati alle 19.30 al Cinema Modena in sala 2.