Trento - Un avanzo di amministrazione record pari a oltre 1,2 miliardi di euro e una liquidità di quasi 4,7 miliardi che si accumula da anni nei forzieri di Bankitalia per stanziamenti di spesa mai nemmeno impegnati. I numeri del
rendiconto della
Provincia autonoma di Trento per il 2024 fanno sobbalzare le organizzazioni sindacali che reclamano una programmazione economica e finanziaria capace di sostenere davvero gli investimenti delle imprese e garantire una reale aumento della capacità di spesa delle famiglie, in particolare quelle a reddito fisso da lavoro e pensione.

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Le scelte di allocazione delle risorse pubbliche - denunciano
Cgil Cisl Uil del Trentino per bocca dei tre segretari generali
Andrea Grosselli,
Michele Bezzi e
Walter Largher -
ingessano il bilancio e sottraggono finanziamenti ad investimenti fondamentali per aumentare la produttività e sostenere la coesione sociale e il potere d’acquisto delle famiglie trentine. A forza di stanziare risorse che non vengono spese se non in tempi lunghissimi come quelli previsti per le grandi opere pubbliche, la liquidità depositata in Bankitalia resta immobile e non viene utilizzata per rilanciare davvero lo sviluppo del Trentino. I numeri di questa cattiva programmazione sono inequivocabili”.
Se nel 2018, all’avvio della prima giunta Fugatti le risorse depositate senza essere nemmeno impegnate risultavano 1,8 miliardi di euro, a distanza di sei anni, nel 2024 assommano a 4,7 miliardi di euro con un aumento del 161%. Solo nell’ultimo anno, le risorse stanziate e non spese che sono finite nei depositi di Bankitalia hanno raggiunto la cifra record di 843 milioni di euro.
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Ricordiamo - incalzano i sindacalisti -
che nel 2024 3,1 miliardi di tasse, oltre la metà del totale delle entrate tributarie del bilancio provinciale, sono state a carico per lo più di lavoratori dipendenti e pensionati che pagano larga parte del gettito Irpef sui redditi e Iva sui consumi.
Se questi soldi non vengono effettivamente spesi e restano nei forzieri della Provincia invece di essere investiti nei servizi alle famiglie e nella crescita di lavoro di qualità, non ritornano come dovrebbero nelle tasche dei contribuenti”.
Anche per questo i sindacati confederali chiedono che fin dalla manovra di assestamento la Giunta provinciale cambi rotta. “Le risorse finanziarie non mancano - ricordano Grosselli, Bezzi e Largher - e non vorremmo ascoltare più scuse per evitare i necessari investimenti su sviluppo e coesione sociale a partire da quelli per la transizione energetica delle imprese e delle famiglie che debbono sostenere bollette sempre più salate, per gli investimenti in innovazione del comparto industriale, per l’emergenza abitativa e per il welfare a favore di natalità, giovani, pensionati e anziani non autosufficienti”.
REPLICA DI FUGATTI
“La Provincia autonoma di Trento impiega al massimo le risorse di cui dispone per la crescita del Trentino”. Lo precisa il presidente Maurizio Fugatti che chiarisce i dati relativi al bilancio dell’Amministrazione, con riferimento in particolare al Rendiconto 2024 in questi giorni oggetto di dibattito. “Le risorse effettivamente disponibili ammontano a 470 milioni, che corrispondono all’avanzo libero risultante dal Rendiconto 2024 - sottolinea il presidente -. Risorse importanti, che derivano per circa 150 milioni da economie di spesa e per 320 milioni da maggiori entrate per il bilancio provinciale frutto del miglior andamento dell’economia rispetto alle previsioni e perché no, anche del ruolo positivo degli investimenti pubblici, previsti e messi a terra, sui quali questa Amministrazione ha sempre puntato. Questi stanziamenti, in sede di assestamento, saranno destinati ancora una volta allo sviluppo della nostra comunità. Proseguendo il disegno strategico di sostegno alle opere pubbliche, al sistema economico, alle parole chiave competitività, casa e natalità, secondo le scelte che formuleremo nel percorso di ascolto e interlocuzione previsto”.
La disponibilità dell’avanzo libero risultante dal rendiconto 2024, conferma Fugatti, è infatti pari a circa 470 milioni di euro in quanto dal totale di 1.237 milioni di euro vanno dedotte alcune importanti voci. In particolare i 400 milioni finalizzati alla realizzazione del Polo ospedaliero trentino, il cui avvio delle procedure è stato rinviato al 2025, che saranno ridestinati alla medesima spesa. Ci sono poi 367 milioni di euro che vanno a sostituire entrate già autorizzate sul bilancio 2025 che lo Stato ha erogato in anticipo nel 2024.