A quel punto Roberto Paccher è risultato eletto con 30 voti, a fronte dei 4 voti della consigliera Coppola.
Paccher ha preso posto ai banchi della presidenza pronunciando le prime parole da presidente del Consiglio regionale:
«In primo luogo voglio ringraziare le consigliere ed i consiglieri per questa mia elezione, un atto di fiducia e di responsabilità che mi onora.
«Ho già ricoperto il ruolo di presidente dell’aula regionale nella scorsa legislatura, alternandomi con Josef Noggler, e posso quindi dire di conoscere quello che mi attende. Ma allo stesso tempo non nascondo di essere emozionato, come se si trattasse della prima volta, per questa riconferma che oggi avete voluto accordarmi.
«Va anche detto che questo passaggio di democrazia esercitata nella sede più importante della nostra Autonomia, il Consiglio regionale appunto, è anche il primo passo concreto di avvio di questa legislatura soggetta, come del resto è avvenuto quasi sempre nel passato, ad una serie di passaggi e di confronti che ne frenano l’attesa partenza.
«I confronti che si tramutano in scontri, tuttavia, non sono sempre compresi dalle persone (altoatesini e trentini) che ci hanno riconfermato per questi prossimi cinque anni.
«Il nostro auspicio è quindi quello che la dialettica non finisca per tramutarsi in muro contro muro visto che la nostra gente si attende dalla politica risposte concrete che non possono, converrete, essere trascinate troppo avanti nel tempo.
«Scelte ponderate ma non trascinate a lungo sono dunque quello che ci auguriamo e per cui fin da subito siamo disponibili a facilitare per quanto nella nostra facoltà.»
«In questo ruolo di garanzia e rappresentanza di ciascuna della forze politiche elette in Consiglio ribadisco sin da subito che sarò un presidente “super partes”, spogliandomi cioè dell'appartenenza politica al mio partito per garantire voce e spazio a tutte le componenti linguistiche che fanno parte di quest’aula: voglio essere, una volta di più e lo dico senza retorica, il presidente di tutti.
«Lasciate – ha detto ancora Paccher – che spenda qualche parole anche nei confronti della Regione, qui nell’aula del suo Consiglio, sottolineando come sia questo un ente che lega le due Province autonome di Trento e di Bolzano, facendone sintesi ed ampliandone le peculiarità che ci rendono un territorio specialissimo.
«Del resto tra le due Province - come hanno sottolineato anche di recente i due presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti - il collante, prima ancora che l’ente Regione, è l’unicità dello Statuto di Autonomia.
«Se poi si guarda con attenzione la Regione svolge il suo ruolo di regia tra Trento e Bolzano grazie ad un dialogo proficuo su temi centrali come la sanità, i trasporti, la previdenza, lo stesso dialogo con Roma. Un confronto con il governo centrale che, aldilà di una narrazione in qualche caso caricaturale, ha sempre visto la presenza di documenti firmati sia da Fugatti che da Kompatscher.
«I presidenti, insomma, hanno ribadito come ci sia una competenza provinciale ma che serva allo stesso modo una visione condivisa. La Regione serve anche come laboratorio politico per favorire questo processo di sintesi e di visione il più possibile condiviso.»
A quel punto la Svp, per bocca di Magdalena Amhof, ha proposto Josef Noggler come vicepresidente, con gli stessi gruppi della minoranza che avevano lasciato l’aula in precedenza a ripetere l’operazione anche in quest’occasione di voto, non partecipandovi.
Noggler ha ottenuto 44 voti con 51 consiglieri presenti ed è stato quindi eletto vicepresidente. La seduta al termine si è chiusa e verrà riconvocata a data da destinarsi.
di Da. Pap.